ShortLetter - 06/2020
_ _ _ M O N D O
Gli ultimi due mesi hanno visto i principali mercati azionari recuperare una buona porzione delle perdite dovute al Coronavirus e relativo lockdown. Spettacolare è stata la performance dell’Europa, con l'Eurostoxx in grado di mettere a segno un ulteriore +5% lo scorso mese.
Wall Street è stata meno brillante dell'Europa ma in ogni caso positiva nell'ultimo periodo. L'S&P 500 ha messo a segno un rialzo di poco meno del 2% recuperando quasi totalmente la perdita da inizio anno, tornando su livelli visti a Dicembre e nella parte finale di Gennaio e cancellando così sostanzialmente l'incidente Covid, come se non fosse mai avvenuto.
I mercati sono andati a prezzare una ripresa economica a V e lo hanno fatto in tempi record. Il rimbalzo costituisce il recupero in 50 giorni più; rapido della storia. Perché; tanta violenza? Ad un crash incredibilmente violento è corrisposto un rimbalzo brusco e repentino.
Il calo della volatilità è diventato progressivamente un fattore positivo per la liquidità. Via via che che la volatilità realizzata scendeva, i modelli di allocation hanno cominciato a chiedere un maggior livello di investito e in generale il cash in portafoglio ha cominciato a pesare.
Favorita dalla circostanza che molte delle principali aziende del Nasdaq hanno visto i propri business scarsamente impattati dal virus, ed in alcuni casi favoriti, la mania speculativa sul Nasdaq, già evidente negli ultimi mesi del 2019, è ripartita.
La fiducia degli operatori si è rafforzata in seguito ai nuovi interventi di carattere fiscale e monetario che hanno interessato anche l’area Euro. La BCE, infatti, ha aumentato il PEPP di 600 miliardi e ha esteso il programma almeno fino al giugno 2021; inoltre, ha annunciato che reinvestirà i titoli in scadenza almeno fino al termine del 2022. Quest’ultima decisione non appariva scontata e rappresenta un ulteriore elemento positivo, soprattutto, per gli asset periferici.
I dati degli acquisti messi in atto nel corso del programma hanno evidenziato una certa flessibilità da parte dell’istituto di Francoforte; nel caso dell’Italia, infatti, i 37,4 mld di Euro acquistati corrispondono ad una quota superiore a quelli previsti dai meccanismi di proporzionalità.
Per quanto concerne specificatamente i BTP, il decennale ha chiuso sotto l’1,3% per la prima volta da fine marzo, ovvero da quando partirono i primi acquisti del piano nuovo di interventi della BCE.
Proprio i piani di acquisto attuati vengono definiti dall’Istituto Centrale efficaci e proporzionati nel perseguire la stabilità dei prezzi, replicando indirettamente alla questione sollevata dalla Corte Costituzionale tedesca.
Per quanto concerne le misure di carattere fiscale, il governo tedesco ha approvato un nuovo piano di stimolo da 130 miliardi di Euro che comprende anche una riduzione dell’IVA per incentivare i consumi. Le misure approvate cominciano a delineare una qualche forma di coordinamento negli interventi di carattere monetario e fiscale anche per l’area Euro e questo aspetto è stato accolto in maniera favorevole dagli operatori.
Queste decisioni sono state prese a fronte di prospettive di crescita negative che vedono per il PIL dell’area Euro una contrazione dell’8,7% nel 2020, con un recupero che dovrebbe essere del 5,2% nel 2021 e del 3,3% nel 2022.
Nel corso della settimana di riferimento il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita mondiale elaborate in precedenza, definendo quella in corso come una crisi “senza precedenti”. Per l’anno in corso, infatti, il PIL globale è atteso scendere del 4,9% rispetto al calo del 3% stimato ad aprile; più; in dettaglio, la contrazione per gli USA dovrebbe essere dell’8% e del 10,2% per l’area Euro. L’Italia dovrebbe riportare un crollo del 12,8% che porterebbe il rapporto deficit/PIL al 12,7% e quello debito/PIL al 166%.
All’interno delle preoccupazioni sulla ripresa della dinamica dei contagi in diversi paesi, si sono aggiunte le rinnovate tensioni geopolitiche fra Pechino e Washington che hanno fatto da sfondo alla situazione internazionale dopo che il congresso annuale del Partito Comunista cinese ha presentato delle misure in tema di sicurezza nazionale che sono state lette come il tentativo di esercitare un controllo maggiore su Hong Kong.
Sul fronte macroeconomico, gli ultimi dati resi noti hanno suggerito l’avvio di un graduale recupero dell’attività economica nei principali paesi in seguito all’allentamento delle misure di lockdown volte al contenimento della diffusione del COVID.
Per gli Stati Uniti il rapporto sul mercato del lavoro di maggio ha riportato la creazione di 2,5 milioni di nuovi occupati, sorprendendo le attese degli analisti per un ulteriore significativo calo di circa 8 milioni di posti, dopo il crollo di 20,7 milioni di occupati di aprile. Il tasso di disoccupazione è sceso al 13,3% dal 14,7% di aprile. Il recupero dell’occupazione è stato guidato principalmente da quei settori che più; avevano risentito delle interruzioni delle attività dovute al lockdown, in particolare dal comparto dei servizi privati, tra cui quelli legati alla ricreazione e ospitalità e al commercio al dettaglio mentre si è registrata un’ampia contrazione di occupati nel settore pubblico. Segnali di limitato recupero sono venuti anche dagli indicatori ISM sulle attese dei responsabili agli acquisti delle imprese: l’indicatore ISM manifatturiero dal 41,5 di aprile è salito a 43,1 di maggio , mentre l’indicatore ISM non manifatturiero è salito da 41,8 a 45,4. Similmente, per la zona Euro la lettura finale dell’indicatore PMI composito ha confermato una parziale ripresa in maggio.
_ _ _ I N A R C A S S A
A fine Giugno il patrimonio di Inarcassa a valori correnti di mercato è superiore ai 10,9 mld di Euro come conseguenza da un lato dell’ulteriore recupero registrato dai mercati finanziari a fronte del posticipo delle entrate contributive che si vanno ad aggiungere alle iniziative promosse a sostegno degli iscritti (anticipo bonus 600 Euro ed altre forme assistenziali deliberate dal CdA). Tutte le componenti del patrimonio hanno beneficiato della parziale riduzione dell’avversione al rischio degli operatori finanziari, con particolare riferimento al comparto azionario. A tale riguardo il Consiglio di Amministrazione ha deliberato un ulteriore graduale aumento della componente azionaria con particolare riferimento al listino USA in linea con quanto previsto dall’Asset Allocation Strategica. Il recupero delle quotazioni ha permesso di contenere ulteriormente la penalizzazione della performance su livelli decisamente contenuti (a fine Giugno la penalizzazione a valori di mercato è inferiore al 3%). Il Consiglio continua a monitorare in maniera puntuale il susseguirsi degli accadimenti al fine di valutare ogni eventuale ulteriore intervento che si rendesse necessario a tutela del contenimento del rischio complessivo del portafoglio.
Pubblicato: 7 luglio 2020