ShortLetter - 08/2020
_ _ _ M O N D O
Mercati in versione ultra ottmistica durante il periodo estivo. Le azioni hanno riaccelerato dopo la pausa di giugno, guidate dalla borsa USA. L’indice S&P 500 ha recuperato e poi superato i livelli precedenti alla pandemia Covid-19, segnando nuovi massimi assoluti. Ancora una volta a trainare il rialzo statunitense sono stati i grandi titoli della tecnologia e dei consumi USA appartenenti all’indice Nasdaq 100, con un +10% in agosto ed un esuberante +37,3% da inizio 2020. Va messo in evidenza (Grafico che segue) come l’insieme delle società Tech dell’S&P 500 con l’aggiunta di Amazon abbiano ormai superato per valore il mercato azionario europeo (EuroStoxx 600).
Saldo positivo anche per gli indici europei che sono risultati però frenati dalla ripresa dei contagi delle ultime settimane. I mercati dell’Area Euro mostrano, infatti, ancora un notevole divario di performance da inizio anno rispetto agli Stati Uniti, anche se si tiene in conto il deprezzamento del dollaro USA di circa il 6%, essendo in territorio negativo del - 11,5%. Bene anche il Giappone, frenato però sul finire di mese dalla notizia delle dimissioni forzate del primo ministro Shinzo Abe per motivi di salute.
Diversa invece la situazione sull’obbligazionario dove, dopo la rapida discesa dei rendimenti di luglio e inizio agosto, si è assistito ad una progressiva inversione di rotta. E così, tra dati macro a tratti migliori delle attese, inflazione superiore alle stime, ottimismo sul fronte commerciale e sul fronte vaccino, il Treasury a 10 anni è tornato a rendere lo 0.7% dopo i minimi di 0.5% mentre il Bund 10 anni oggi rende -0.420 dopo che a inizio agosto era tornato prossimo a -0.560%. Gli spread sui titoli di Stato dei Paesi periferici europei sono quasi tornati ai livelli pre-Covid-19. Il differenziale di rendimento tra le obbligazioni governative italiane e quelle tedesche nel segmento a 10 anni ha toccato il 2,8% a marzo, all’apice della crisi, e da allora ha recuperato scendendo nuovamente all’1,6%, il livello di inizio anno. Sul mercato valutario, si è assistito ad una progressiva perdita di forza del Dollaro nei confronti dell’Euro, come conseguenza dell’atteggiamento sempre più; accomodante della Banca Centrale americana con il cambio che ha chiuso il mese di agosto leggermente sotto il livello di 1,20.
Tutta questa euforia degli operatori finanziari si manifesta nonostante i fondamentali economici mostrino ancora numerose difficoltà a riprendere il ritmo prepandemico. Sia la FED che la BCE hanno infatti espresso una certa cautela circa l’evoluzione della crescita nei prossimi trimestri. In particolare, i componenti della FED hanno ribadito come il prolungamento della pandemia possa pesare duramente sull’attività “ponendo rischi considerevoli all'outlook economico di medio termine". Il governatore Powell ha confermato che d’ora in avanti la FED punterà ad “un’inflazione pari in media al 2% nel tempo”. Questo significa che “in seguito a periodi in cui l’inflazione è stata persistentemente al di sotto del 2%, una politica monetaria appropriata punterà verosimilmente a ottenere un’inflazione moderatamente superiore al 2%”. Confermato quindi che la FED non ha alcuna fretta di rialzare i tassi che rimarranno invece su livelli estremamente bassi anche qualora l’inflazione dovesse temporaneamente ritornare oltre il 2%.
Dai verbali della BCE è emerso che lo scenario base (CPI allo 0,3% e PIL a -8,7% nel 2020) rimane quello più; plausibile, nonostante i rischi ancora elevati. La ripresa dell’Eurozona ha perso slancio, compromessa dall’aumento dei nuovi casi di coronavirus nelle varie zone dell’area Euro e dal ripristino di misure restrittive. Le imprese continuano ad essere caute in materia di occupazione, optando pe la riduzione dei livelli di personale anche ad agosto.
La buona notizia è che il 21 luglio L’Europa ha registrato la nascita del Recovery Fund: l’Unione a partire dal 2021 erogherà ai Paesi membri nuovi sussidi e prestiti per un totale di 750 miliardi di euro finanziati per la prima volta con il budget europeo. Questo fondo erogherà le proprie risorse sotto forma di trasferimenti per 390 miliardi e di prestiti a tasso agevolato per 360 miliardi con il vincolo di utilizzarle per investimenti in linea con le priorità dell’Unione Europea. L’Italia sarà il maggiore beneficiario del fondo e riceverà 209 miliardi: 81 come trasferimenti e 128 come prestiti. Non è stata realizzata l’unione fiscale, ma questo accordo rappresenta uno storico primo passo in quella direzione.
Le tensioni fra USA e Cina si sono intensificate e sono culminate nella decisione da parte di Trump di aggiungere altre società affiliate a Huawei alla “black list” contente quelle società che non potranno acquistare tecnologia dagli USA (in tale ambito si inserisce la delicata vicenda della vendita del ramo americano di Tik-Tok). Il tema delle relazioni con la Cina rappresenta un elemento centrale della campagna elettorale di Trump e avrà continue ripercussioni sui rapporti bilaterali fra le due superpotenze almeno fino a novembre.
Poche invece le sorprese sul fronte macro negli US. La seconda lettura del PIL US del secondo trimestre è stata leggermente migliore delle attese a -31.7% (annualizzato). Sul fronte occupazionale, le nuove richieste per il sussidio nella terza settimana di agosto sono state 1 mln, in linea con le attese e leggermente in calo rispetto ai 1.1 mln medi delle settimane precedente.
In Cina ad agosto prosegue il miglioramento dei PMI servizi mentre frena leggermente quello manifatturiero che si mantiene comunque oltre la soglia del 50. L’ISTAT ha rilasciato il dato di PIL italiano definitivo per il secondo trimestre 2020. Ne Q2, il PIL italiano ha subito una contrazione rispetto al Q1 2020 del -12.8%, leggermente superiore al -12.4% inizialmente stimato. Su base annua, il crollo ammonta così a -17.7%, superiore alle prime stime di -17.3%.
Scendendo nel dettaglio troviamo: Consumi totali: -8.7% (contributo -6.9%); Consumi privati: -11.3% (contributo -6.8%); Spesa pubblica: -0.9% (contributo -0.2%); Investimenti: -14.9% (contributo (-2.7%); Export e Import: rispettivamente -26.4% e -20.5% (contributo netto -0.8%).
Da segnalare, sempre a livello italiano, il successo dell’offerta pubblica di acquisto e scambio promossa da Banca Intesa nei confronti di UBI Banca. Le adesioni hanno superato la soglia del 90% (a fronte di un 66% ritenuto necessario per il buon esito dell’operazione). Dalla fusione si avvia a nascere il secondo gruppo bancario dell’area Euro per capitalizzazione, con le attività praticamente concentrate sul suolo domestico.
_ _ _ I N A R C A S S A
A fine agosto il patrimonio di Inarcassa a valori correnti di mercato è ritornato stabilmente sopra gli 11 mld di Euro come conseguenza dell’ulteriore recupero registrato dai mercati finanziari nonostante il pagamento agli iscritti della terza tranche del bonus relativa al mese di maggio. Tutte le componenti del patrimonio hanno beneficiato della parziale riduzione dell’avversione al rischio degli operatori finanziari, con particolare riferimento al comparto azionario. A tale riguardo il Consiglio di Amministrazione di fine luglio ha deliberato un ulteriore graduale aumento della componente azionaria con particolare riferimento al listino USA in linea con quanto previsto dall’Asset Allocation Strategica ed un azzeramento della componente obbligazionaria governativa (esclusi i titoli di Stato Italiani) la cui redditività a scadenza era oramai abbondantemente negativa. Il recupero delle quotazioni ha permesso di ridurre sensibilmente, (-1% a valori di mercato da inizio anno), la penalizzazione subita dalla crisi Covid, mentre a livello contabile il risultato mostra già un segno positivo. Il Consiglio continua a monitorare in maniera puntuale il susseguirsi degli accadimenti al fine di valutare ogni eventuale ulteriore intervento che si rendesse necessario a tutela del contenimento del rischio complessivo del portafoglio.
Pubblicato: 3 settembre 2020