Focus investimenti sostenibili
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Nell’attuale contesto economico e geopolitico, che richiama sempre più forza all’azione nell’ambito degli investimenti sostenibili, Inarcassa riveste un ruolo attivo da oltre cinque anni. L’Ente ha sviluppato nuovi approcci, con l’ambizione di rendere il patrimonio responsabile e sostenibile contribuendo al presidio dei rischi ESG, alla lotta al cambiamento climatico e all’ esaurimento delle risorse naturali.
Proprio per questo Inarcassa nel 2017 ha aderito ai Principi per l’Investimento Responsabile delle Nazioni Unite (UNPRI) e da allora partecipa attivamente ai dialoghi con altre istituzioni finanziarie per condividere pratiche migliori e sviluppare strategie comuni per promuovere investimenti sostenibili.
Dal 2018, per la redazione, l’implementazione e il controllo delle attività connesse agli investimenti sostenibili e responsabili, la Cassa si avvale della collaborazione di un ESG Advisor esterno che misura lo score ESG, quantifica l’impronta di carbonio e misura l’impatto degli investimenti in relazione agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU (SDGs-Su¬stainable Development Goals).
Dal 2020 è membro del Forum per la Finanza Sostenibile e nello stesso anno ha contribuito a fondare (insieme ad Enpam e Cassa Forense) Assodire - Associazione degli Investitori Responsabili (di cui è entrata a far parte Fondoposte nell’ottobre del 2023) che coordina gli investitori istituzionali italiani per influenzare le politiche aziendali, con attenzione alla gestione del business, dell’ambiente, al rispetto dei diritti umani e alla responsabilità sociale.
Nel 2021, poi, il Consiglio di Amministrazione, ha adottato una Politica di sostenibilità negli investimenti per integrare il processo esistente, definendo i principi e le modalità che ne guidano le scelte, il monitoraggio e la rendicontazione delle attività.
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VALUTAZIONE ESG - PORTAFOGLIO COMPLESSIVO
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Inarcassa a fine 2023 ha ottenuto un giudizio complessivo di portafoglio in termini MSCI ESG Rating1 pari a 6,76 (scala da 0 a 10) e rappresenta la capacità delle partecipazioni sottostanti di gestire i principali rischi e le opportunità a medio e lungo termine derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance. Nel corso dello scorso anno è stato implementato, con la collaborazione dell’ESG Advisor, un progetto di analisi sfidante mirato alla valutazione e alla disamina dei fattori ESG della componente illiquida che ha portato a un quadro completo di valutazione degli investimenti Inarcassa (componente liquida ed illiquida).
1] L’MSCI ESG Rating è progettato per misurare la resistenza di un’azienda ai rischi ambientali, sociali e di governance (ESG) materiali del settore a lungo termine. La metodologia è basata su regole per identificare i leader e i ritardatari del settore in base alla loro esposizione ai rischi ESG e alla loro capacità di gestire tali rischi rispetto ai colleghi. I rating ESG vanno da leader (AAA, AA), medi (A, BBB, BB) a ritardatari (B, CCC). Le valutazioni includono titoli azionari e a reddito fisso, prestiti, fondi comuni, ETF e Paesi.
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Valutazione delle emissioni CO2
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Parte della reportistica fornita da Nummus.info include la valutazione delle emissioni CO2 degli investimenti dell’Ente che a fine dicembre 2023 si attesta a 129,1 t CO2/$M Investito, mentre in Carbon Intensity2 il patrimonio analizzato presenta un valore inferiore del 8% rispetto al benchmark. I settori Utilities, Energy e Materials contribuiscono per il 23% del peso all’ 85% delle emissioni di carbonio cioè la quantità di emissioni di gas serra generata da un processo di produzione. Lo scopo è stabilire gli impatti sul clima per incentivare la sostenibilità ambientale.
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CO2
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2] L'intensità di carbonio del portafoglio misura l'efficienza di carbonio di un portafoglio ed è definita come le emissioni totali di carbonio del portafoglio per milione di dollari di vendite del portafoglio.
Rispetto agli obiettivi SDGs, al momento è possibile calcolare l’impatto sugli obiettivi di sviluppo sostenibile solo per la componente di patrimonio investita nel mercato mobiliare (portafoglio liquido). In base agli ultimi dati, l’impatto sugli obiettivi individuati da Inarcassa è il seguente:
In merito alle modalità di applicazione delle politiche di sostenibilità, il Patrimonio Inarcassa (dicembre 2023) tra investimenti sostenibili e tradizionali, è composto come indicato di seguito. La torta mostra la percentuale di strumenti finanziari presenti nel patrimonio di Inarcassa con caratteristiche di sostenibilità e rating ESG Nummus superiore o uguale ad A.
A fine dicembre 2023 la quota di strumenti sostenibili rappresenta la maggioranza del portafoglio attestandosi poco al di sotto del 60% rispetto al totale.
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Il comparto azionario è investito in strumenti sostenibili, dotati di label ESG/SRI per oltre il 90 %, ed include i titoli azionari italiani con rating Nummus (MSCI ESG) superiore o uguale ad A; si evidenzia che sono incluse nel calcolo le aziende presenti nel portafoglio azionario Italia, le quali presentano una varietà di strategie per ridurre le emissioni, inclusa la definizione di obiettivi di riduzione, l’utilizzo di fonti energetiche più pulite e la gestione del consumo energetico.
Il comparto obbligazionario corporate presenta un’allocazione sostenibile per oltre l’85%, permane una minore componente tradizionale di obbligazioni dirette e di fondi high yield.
Rispetto alla porzione di portafoglio dedicata agli investimenti governativi, attualmente il 40% è allocato in soluzioni sostenibili, di cui una corposa componente è allocata in titoli di stato Italia che includono le tre emissioni Green dello Stato sottoscritte e poi successivamente incrementate per un totale complessivo di 430 €/mln di nominale investito. I BTP Green sono titoli di Stato italiani i cui proventi sono destinati al finanziamento di iniziative del bilancio dello Stato (incentivi fiscali e spese) con ricadute ambientalmente sostenibili. L’ammontare complessivo delle risorse destinate dallo Stato a tutte le emissioni del 2024 è compreso tra 11,5 e 13,5 miliardi di euro, con una ripartizione indicativa tra le 6 categorie: Fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica ~ 1% ; Efficienza energetica 48% - 53%; Trasporti 27% - 33%; Prevenzione e controllo dell’inquinamento ed economia circolare 7,5% - 8,5%; Tutela dell’ambiente e della diversità biologica 6,5% - 8,5% e Ricerca 4% - 5%.
Nell’ambito del portafoglio Liquido, gli strumenti che hanno contribuito maggiormente a generare una buona performance ESG sono due fondi del portafoglio azionario globale e due partecipazioni dirette del portafoglio Azionario Italia, tutti con rating MSCI ESG pari a AA, in particolare:
- Intesa San Paolo;
- Terna;
- State Street World Esg Index Equity;
- Bnp Paribas Easy Sicav Msci World Sri S Series Pab Sicav.
Con particolare riferimento alle partecipazioni dirette del portafoglio Azionario Italia, entrambe le società seppur appartenenti a settori industriali diversi sono leader di settore nelle best practices ESG, guidando la transizione energetica e distinguendosi per l’impegno nel sociale e la governance.
Nel portafoglio Azionario Globale, il fondo di State Street replica l’MSCI World ESG Universal Index, include titoli di grande e media capitalizzazione nei 23 paesi dei Mercati Sviluppati ed è progettato per riflettere la performance di una strategia di investimento che si concentra su società con un solido profilo ESG ed una tendenza positiva nel migliorare il proprio scoring sostenibile.
Il secondo veicolo evidenziato di Bnp Paribas è un fondo indicizzato che replica l’MSCI World SRI S-Series PAB 5% Capped Index. Tale indice è basato sull’MSCI World Index rappresentativo delle società di grande e media capitalizzazione presenti nei 23 paesi dei mercati sviluppati, e si focalizza su società impegnate nella transizione energetica e nel contrasto ai cambiamenti climatici, con elevati ESG score e sostenibilità, evitando allo stesso tempo le aziende incompatibili con valori e criteri climatici. L’indice è costruito
con l’applicazione di un tetto del 5% sui pesi degli emittenti nell’indice MSCI SRI S-Series, allineandosi anche ai requisiti minimi dei benchmark degli Accordi di Parigi dell’UE (EU PAB).
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Nel corso del 2023, la Cassa ha significativamente incrementato le attività di engagement: sono stati svolti 17 incontri di engagement collaborativo con la partecipazione dell’ESG Advisor Nummus.Info e 10 di aggiornamento con le società del portafoglio Azionario Italia. Ha poi partecipato attivamente a 19 assemblee ordinarie e straordinarie relative al portafoglio Azionario Italia ed assistito telematicamente alle presentazioni dei risultati aziendali periodici di tutte le 19 società presenti nel portafoglio.
In occasione della Sustainability Week 2023 organizzata da Borsa Italiana, Inarcassa ha partecipato a 16 conferenze virtuali organizzate da società quotate, sia come investitori sia come membri del Gruppo di Lavoro di Engagement del Forum per la Finanza Sostenibile (FFS). Nell’ambito della nostra adesione al Gruppo di Lavoro di Engagement del FFS, nel 2023 è stata avviata un’azione di engagement nei confronti dello Stato italiano, inteso come emittente e principale attore nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità nazionali (emissioni di strumenti Green).
Tra gli investimenti reali, oltre il 90% degli investimenti presenti nei portafogli di private equity e private debt (infrastrutturale e corporate) sia domestici che internazionali presenta un rating uguale o superiore ad A.
Nel comparto Real Estate globale sono presenti un totale di 21 strumenti di cui 8 categorizzati come art. 8 ai sensi della SFDR e 2 ulteriori fondi che stanno effettuando una transizione da art. 6 ad art. 8. In merito al portafoglio immobiliare italiano, invece, dei 27 fondi sottoscritti, 9 risultano già classificarti come art. 8 ai sensi della normativa SFDR. Nell’ambito degli investimenti illiquidi a fine anno nel patrimonio illiquido erano inclusi circa 30 fondi per oltre 700 milioni di commitment legati a fondi di investimento con specifici obiettivi di decarbonizzazione e transizione energetica.
Nel corso del 2023 sono stati selezionati quattro fondi aventi specifici obiettivi di impatto Ex Art. 9 della SFDR nel private debt corporate e infrastrutturale.
VERSO LA SOSTENIBILITÀ FINANZIANDO L’ECONOMIA REALE
Inarcassa, da oltre 15 anni, ha ricercato soluzioni di investimento che indirizzino risorse economiche verso l’Economia Reale per supportare lo sviluppo e la crescita di imprese non quotate, italiane ed internazionali. Si tratta dell’universo dei cosiddetti Mercati Privati (Private Markets) ovvero società non quotate sui mercati regolamentati che agli investitori più “pazienti”, con un orizzonte temporale di 7-10 anni, offre l’opportunità di diversificare su posizioni focalizzate in aziende di nicchia, ma con grande potenziale di crescita.
Gli investimenti di Inarcassa in Private Markets a fine 2023 sono rappresentati da oltre 160 Fondi/Veicoli per un capitale investito di oltre € 2,6 miliardi a fronte di impegni effettivi (commitment) per oltre 3,3 miliardi di euro. Di questi Fondi/Veicoli, oltre 80 si focalizzano sul mercato domestico rappresentando circa il 50% del capitale impegnato.
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Gli investimenti in Mercati Privati non hanno solo obiettivi economici sull’investimento stesso, ma anche impatti positivi sull’economia e sull’occupazione dell’Italia nel suo complesso. Alla base di questi investimenti, infatti, vi è la volontà di attivare un circolo virtuoso, tale per cui gli investimenti destinati alle piccole e medie imprese italiane consentiranno a queste ultime di crescere e divenire più solide, aumentando il numero di lavoratori in esse coinvolti e, di conseguenza, generando nuovi flussi di risorse verso il sistema previdenziale.
I Fondi che si focalizzano sul mercato domestico a loro volta hanno investito, tramite equity o debito, in oltre 700 imprese italiane di piccole, medie e grandi dimensioni, contribuendo alla generazione di oltre 100 miliardi di euro di fatturato dal momento di ingresso di tali Fondi nella governance delle imprese e generando un flusso occupazionale per oltre 400.000 dipendenti3.
3] I dati economici (Fatturato) e occupazionali (Società Coinvolte e Dipendenti) della tabella si riferiscono ai Fondi focalizzati su iniziative domestiche, sono stati ricavati dall’aggregazione delle informazioni fornite dai gestori e risultano pertanto indicativi.
Gli investimenti in Mercati Privati sono effettuati da Inarcassa tramite:
- Fondi di Private Equity e Venture Capital: fondi che acquisiscono partecipazioni in società non
quotate in borsa per finanziarne la crescita e poi uscire in una fase successiva attraverso la cessione
delle quote a nuovi soci industriali, un buyout o un’offerta pubblica di acquisto (IPO); - Fondi di Private Debt: fondi che finanziano le società non quotate, in alternativa al canale bancario;
- Fondi Infrastrutturali: fondi che acquisiscono partecipazioni (Fondi di Equity Infrastrutturale) o finanziano (Fondi Debito Infrastrutturale) società o progetti nel settore infrastrutturale, tra cui trasporti, energie rinnovabili, utilities, ecc;
- Partecipazioni e Co-Investimenti Diretti: acquisto diretto di partecipazioni in società non quotate, accompagnati anche da partner selezionati (Co-Investimenti).
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Inarcassa è stata tra i primi investitori istituzionali ad approcciare i Mercati Privati, iniziando nel 2005 con Partecipazioni Dirette e Private Equity. La crisi del 2008, la successiva contrazione del credito bancario e la necessità di risorse finanziarie hanno stimolato lo sviluppo di nuovi prodotti a sostegno dell’economia reale, che Inarcassa ha accolto favorevolmente, evolvendo il proprio portafoglio con un bilanciato rapporto rischio-rendimento.
Nel Comparto Investimenti Reali Italia, Inarcassa ha investito in diverse Asset Class in concomitanza della loro presenza sul mercato, anche approcciando formule per l’epoca innovative nel mercato domestico come Fondi di Private Debt, Venture Capital ed Infrastrutturali. Il contributo di tale comparto è stato sempre crescente negli anni, e insieme ai private markets ha stabilizzato il portafoglio sia durante la pandemia 2020-2021, sia nel 2022, anno della guerra Russia-Ucraina.
L’ultima tipologia di strategia che ha raccolto un grande interesse da parte della Cassa è quella dei fondi Impact (ex. art. 9 della normativa europea SFDR4 ) caratterizzati da specifici obiettivi di impatto ambientale e/o sociale, in linea con la policy di sostenibilità di Inarcassa.
4] Sustainable Finance Disclosure Regulation, acronimo in inglese del Regolamento relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari che si inserisce nel Piano d'azione UE per la finanza sostenibile
Nel 2023, Inarcassa ha continuato a investire nei mercati privati con focus domestico; degli oltre 600 milioni impegnati, circa il 40% è stato destinato ad iniziative italiane attraverso la sottoscrizione di fondi di private equity, private debt e infrastrutture. In tale ambito, per beneficiare degli attuali prezzi di mercato e utilizzare il capitale impegnato, Inarcassa a fine 2023 ha anche iniziato a valutare l’effettuazione diretta di operazioni di secondario, acquistando nuove quote di fondi già in portafoglio vendute da altri investitori in cerca di liquidità.
Inarcassa negli ultimi anni ha iniziato a richiedere ai gestori, sia in fase di selezione degli investimenti che di monitoraggio, molteplici informazioni al fine di verificare la conformità degli stessi ai criteri ESG.
Queste le richieste:
- Questionario ESG, per raccogliere le principali informazioni in tema di sostenibilità (es. presenza di policy/procedure ESG, adesione a principi / associazioni in tema ESG, presenza di un referente interno, art. SFDR, etc.);
- Adesione ai principi UNPRI;
- Adesione a ulteriori associazioni/organizzazioni ESG (OECD Guidelines, Global Compact, Sustainable Finance Forum);
- Green Certification, per i fondi immobiliari ed infrastrutturali (es. GRESB, LEED, BREEAM).
Tali informazioni hanno permesso, grazie alla collaborazione dell’Advisor ESG esterno, di attribuire un Rating ESG prima al portafoglio liquido e successivamente a tutto il portafoglio illiquido (Mercati Privati e immobiliare).
Con particolare riferimento al Comparto Investimenti Reali Italia, il Rating ESG nel suo complesso è pari ad A; il portafoglio, da un punto di vista ESG, ha un rating superiore al benchmark di riferimento:
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Title
Valutazione ESG
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Comparto Investimenti Reali Italia
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ESG Comparison
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Universe vs Portfolio vs Benchmark
Il Comparto Investimenti Reali Italia include una quota sempre crescente di prodotti specificatamente impact (art. 9 SFDR) che promuovono caratteristiche di sostenibilità ambientale o sociale (art. 8 SFDR).
Sebbene la struttura del modello di valutazione ESG degli illiquidi sia diventata ormai consolidata, le metriche e i temi presi in considerazione sono in continuo aggiornamento; nel corso del 2023, ad esempio, sono stati inseriti nuovi indicatori derivanti dal contesto normativo come i PAI (“Principal Adverse Impact”)5, nonché gli obiettivi di sostenibilità che l’Ente si è dato all’interno della Policy di Sostenibilità e che rafforza negli anni, ad esempio SDGs e carbon emissions.
Le evidenze emerse dal modello sono poi monitorate nel corso del tempo, sempre con il supporto dell’Advisor ESG6:
SDGs ALIGNMENT
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5] I PAI (Principal Adverse Impact) sono indicatori che hanno lo scopo di rappresentare in che misura le decisioni di investimento prese dai gestori potrebbero avere degli impatti negativi sui fattori di sostenibilità relativi ad aspetti ambientali, sociali, o questioni relativi al rapporto con i dipendenti, al rispetto dei diritti umani e alla lotta alla corruzione attiva e passiva.
6] L’analisi è condotta solo sui fondi non che non sono in fase di liquidazione o in c.d. grace period.
LA CURA PER LA SOSTENIBILITA' NEGLI INVESTIMENTI IMMOBILIARI
L’attenzione riservata da Inarcassa alla sostenibilità traspare anche dalle decisioni di investimento nell’ambito immobiliare. Questo comparto, infatti, risulta essere particolarmente interessato da tematiche ESG, a fronte del focus non solo su dinamiche di sostenibilità ambientale ed efficientamento energetico, ma anche su temi sociali e di governance.
In particolar modo, attraverso un dialogo attivo con i gestori dei fondi, Inarcassa riesce a:
- monitorare gli aspetti legati all’Environmental (E), grazie alla ricerca e implementazione di soluzioni tecnologicamente in grado di ridurre i consumi di un immobile e, di conseguenza, le sue emissioni di carbonio, con l’obiettivo di arrivare ad avere immobili ad emissioni zero, “net zero building”;
- curare le dinamiche in ambito Social (S), aggiornandosi con le più recenti frontiere di inclusione, come le iniziative di “neighborhood management”, mirate al coinvolgimento della comunità locale attraverso iniziative di quartiere;
- gli aspetti relativi alla Governance (G), invece, sono per definizione assicurati dal controllo delle Autorità di vigilanza per questi strumenti di investimento.
Inoltre, particolare attenzione viene riservata alle certificazioni energetiche, riconosciute a valle di un processo di due diligence ESG e capaci non solo di documentare la sostenibilità di un immobile, ma anche di monitorare nel tempo l’efficientamento, garantendo, tra l’altro, una riduzione dei costi di gestione ad esso associati, un rafforzamento della reputazione dell’immobile sul mercato e, di conseguenza, una maggiore facilità di accesso al credito.
Due esempi di fondi sottoscritti ben testimoniano l’impegno di Inarcassa nella cura della sostenibilità:
- il fondo COIMA Opportunity Fund II “COF II”, con una raccolta superiore ai 500 milioni di euro, è focalizzato su interventi di sviluppo (30%) e progetti di ristrutturazione con strategia value added (70%), con un focus primario nei distretti uffici principalmente di Milano, Roma e, residualmente, in altre città secondarie. Il fondo si focalizza su immobili destinati ad uffici oggetto di possibili sviluppi e/o ristrutturazioni, che permettano di adottare i migliori standard di efficientamento energetico, ottenere certificazioni energetiche e pre-negoziare contratti di locazione che garantiscano un prime rent. Inoltre, in ottica sociale, il fondo promuove la gestione integrata di alcuni servizi alla comunità e agli impiegati che lavorano negli uffici degli immobili del fondo e del quartiere in generale, sviluppando anche con il coinvolgimento di altri immobili simili, sempre gestiti da COIMA;
- il fondo COIMA ESG City Impact Fund “CECIF”, con un target di raccolta di 2 miliardi di euro, è focalizzato in interventi di rigenerazione urbana con impatti sull’ economia reale e con target ESG (GRESB Score 99/100 green star) da perseguire mediante una strategia build to core. Il fondo è specializzato in investimenti sul territorio capaci di ottenere un impatto maggiore sull’economia anche in termini di occupazione, innovazione e diffusione sul territorio italiano delle migliori pratiche di sviluppo industriale e gestionale applicate al settore immobiliare. In particolare, il fondo si focalizza su investimenti in immobili e infrastrutture con destinazioni d’uso diversificate e col potenziale di essere oggetto di riqualificazione, con l’obiettivo di realizzare quartieri ed edifici di nuova generazione, sostenibili e caratterizzati da elevato standard qualitativo per cogliere le evoluzioni della domanda.
In merito al portafoglio domestico degli investimenti Real Estate, il rating ESG assegnato risulta essere pari a BBB:
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Title
Valutazione ESG
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Portafoglio domestico investimenti Real Estate
Title
ESG Comparison
Description
Universe vs Portfolio vs Benchmark
Tale rating, in riduzione rispetto al semestre precedente A, è dovuto ad una sostanziale stabilità dell’implementazione ESG sul portafoglio, diversamente dallo scorso anno in cui vi era stato un sensibile miglioramento il cui effetto si è esaurito. Questa stabilità si riflette nella riduzione della componente valutativa «ESG Positive Momentum» del rating.
Infatti, il portafoglio immobiliare domestico è composto in gran parte da immobili obsoleti con una vita media alta e che necessita di forti azioni di ristrutturazione ed efficientamento.
L’ESG quality score complessivo è pari a 5,14 (scala da 0 a 10), un valore superiore rispetto a quanto registrato nel semestre precedente 4,45, che si avvicina al benchmark score fissato a 6,33. Le componenti Environmental (E), Governance (G) e Social (S) presentano un peso uniformemente distribuito.