Focus investimenti sostenibili
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POLITICA DI SOSTENIBILITÀ INARCASSA
Il Consiglio di Amministrazione di Inarcassa il 25.11.2021 ha deliberato l’adozione di una Politica di sostenibilità, che definisce i principi e le modalità che guidano la Cassa nella scelta degli investimenti, nel monitoraggio successivo e nella rendicontazione dell’attività a tutti i soggetti coinvolti e interessati.
Con tale documento, Inarcassa afferma l’impegno a perseguire un’attività di gestione sostenibile e responsabile in piena coerenza con i Principi di Investimento Responsabile delle Nazioni Unite (UN-PRI) di cui è firmataria dal 2017. Impegno confermato con l’adesione, nel corso del 2020, al Forum per la Finanza Sostenibile, associazione senza scopo di lucro nata nel 2001 con la finalità di promuovere l’integrazione dei criteri ambientali, sociali e di governance nelle politiche e nei processi di investimento.
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INVESTIMENTI SOSTENIBILI
Nell’attuale contesto economico e geopolitico, che richiama sempre più forza all’azione nell’ambito degli investimenti sostenibili, Inarcassa riveste un ruolo attivo ormai da oltre cinque anni. Negli ultimi anni, l’ Ente ha sviluppato nuovi approcci e processi, con l’ambizione di rendere il patrimonio responsabile e sostenibile contribuendo al presidio dei rischi ESG e alla mitigazione del rischio legato al cambiamento climatico, all’ esaurimento delle risorse naturali, ma anche alla gestione dei rischi legati alla crisi pandemica su scala globale. Le tematiche ESG sono dunque divenute centrali ed integrate nella valutazione economica proprio perché ritenute impattanti sul profilo di rischio, sulla gestione e sulle dinamiche della mission dell’Ente.
La Cassa, in linea con la definizione di investimento sostenibile e responsabile stabilita dai Principi di Investimento Responsabile (“PRI”) promossi dalle Nazioni Unite, definisce l’investimento sostenibile e responsabile come un approccio che mira a integrare i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nelle decisioni di investimento, a gestire meglio i rischi e generare rendimenti sostenibili nel lungo periodo.
Per la redazione, implementazione e controllo periodico delle attività connesse agli investimenti sostenibili e responsabili, la Cassa si avvale, dal 2018 della collaborazione di un ESG Advisor esterno che misura lo score ESG, esprime una quantificazione dell’impronta di carbonio e misura l’impatto degli investimenti in relazione agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU (SDGs-Sustainable Development Goals).
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VALUTAZIONE ESG - PORTAFOGLIO COMPLESSIVO
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Inarcassa a fine 2022 ha ottenuto un giudizio complessivo di portafoglio in termini MSCI ESG Rating1 pari a 6,7 (scala da 0 a 10) e misura la capacità delle partecipazioni sottostanti di gestire i principali rischi e le opportunità a medio e lungo termine derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance. Nel corso dell’anno è stato implementato, con la collaborazione dell’ESG Advisor, un progetto di analisi sfidante mirato alla valutazione e alla disamina dei fattori ESG della componente illiquida che ha generato la possibilità di avere un quadro completo di valutazione degli investimenti Inarcassa (componente liquida ed illiquida). Le valutazioni del portafoglio illiquido sono di buona qualità, su livello medio (A) con una buona percentuale, 23% circa, di rating AA. Si evidenzia che lo score del portafoglio illiquido complessivo è migliorato raggiungendo la soglia 6,4/10 rispetto al precedente semestre 5.7/10 dunque ha beneficiato di un upgrade tra BBB ad A.
1] L'MSCI ESG Rating è progettato per misurare la resistenza di un'azienda ai rischi ambientali, sociali e di governance (ESG) materiali del settore a lungo termine. La metodologia è basata su regole per identificare i leader e i ritardatari del settore in base alla loro esposizione ai rischi ESG e alla loro capacità di gestire tali rischi rispetto ai colleghi. I rating ESG vanno da leader (AAA, AA), medi (A, BBB, BB) a ritardatari (B, CCC). Le valutazioni includono titoli azionari e a reddito fisso, prestiti, fondi comuni, ETF e Paesi.
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Valutazione delle emissioni CO2
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Parte della reportistica fornita da Nummus include, inoltre, la valutazione delle emissioni CO2 degli investimenti dell’Ente. A fine dicembre 2022 il valore delle emissioni si attesta a 144,7 t CO2/$M Investito, mentre in termini di Carbon Intensity2 il patrimonio analizzato presenta un valore inferiore del 4% rispetto al benchmark. I settori Utilities, Energy e Materials contribuiscono per il 22,5% del peso al 79,9% delle emissioni di carbonio. Per chiarire meglio, l’impronta di carbonio del portafoglio calcola la quantità di emissioni di gas serra generata da un processo di produzione. Lo scopo è stabilire gli impatti ambientali che le emissioni hanno avuto sul clima in continuo mutamento, per incentivare la sostenibilità ambientale contro i cambiamenti climatici.
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CO2
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2] L'intensità di carbonio del portafoglio misura l'efficienza di carbonio di un portafoglio ed è definita come le emissioni totali di carbonio del portafoglio per milione di dollari di vendite del portafoglio.
Rispetto agli obiettivi SDGs , al momento è possibile calcolare l’impatto sugli obiettivi di sviluppo sostenibile solo per la componente di patrimonio investita nel mercato mobiliare (portafoglio liquido). In base agli ultimi dati disponibili, l’impatto sugli obiettivi individuati da Inarcassa è il seguente:
In merito alle modalità di applicazione delle politiche di sostenibilità, la scomposizione del Patrimonio Inarcassa (dicembre 2022) tra investimenti sostenibili e tradizionali, è rappresentata come qui di fianco.
La torta mostra la percentuale di strumenti finanziari presenti nel patrimonio di Inarcassa con caratteristiche di sostenibilità e rating ESG Nummus superiore o uguale ad A.
A fine dicembre 2022 la quota di strumenti sostenibili rappresenta la maggioranza del portafoglio attestandosi poco sopra al 55% rispetto al totale.
Il comparto azionario è investito in strumenti sostenibili, dotati di label ESG/SRI per oltre l’85%, ed include i titoli azionari italiani con rating Nummus (MSCI ESG) superiore o uguale ad A; si evidenzia che sono incluse nel calcolo le aziende presenti nel portafoglio azionario italia le quali presentano una varietà di strategie per ridurre le emissioni, inclusa la definizione di obiettivi di riduzione, l'utilizzo di fonti energetiche più pulite e la gestione del consumo energetico.
Il comparto obbligazionario corporate presenta una allocazione sostenibile per oltre l’85%, permane una minore componente tradizionale di obbligazioni dirette e di fondi high yield.
Rispetto alla porzione di portafoglio dedicata agli investimenti governativi, attualmente poco meno del 35% è allocato in soluzioni sostenibili, la stessa è caratterizzata da una corposa componente investita in titoli di stato Italia che includono le due emissioni Green dello Stato sottoscritte e poi successivamente incrementate. E’ inclusa nella componente sostenibile anche una emissione francese legata all’inflazione per un totale investito sui tre titoli pari a 270 €/mln. Il comparto a ritorno assoluto include 3 fondi categorizzati come Art. 8 e un fondo art. 9 secondo la nuova normativa SFDR per un totale investito superiore a 109 €/mln.
Tra gli investimenti reali, i fondi infrastrutturali presentano per il 93% una valutazione in termini di scoring ESG superiore o uguale alla singola A, mentre per il solo private equity la percentuale si riduce a circa il 64% per effetto di strumenti con vintage poco recente. Riguardo alla componente investita in fondi di private debt la % di strumenti con rating uguale o superiore ad A si attesta intorno al 75%.
Nel portafoglio domestico real estate sono inclusi 6 strumenti categorizzati come art. 8 ai sensi della SFDR, per un ammontare impegnato di circa 150 €/mln (commitment) e 1 strumento art. 9 SFDR (City Regeneration Fund) , mentre nel portafoglio real estate globale sono presenti un totale di 20 strumenti di cui 6 categorizzati come art. 8 ai sensi della SFDR; complessivamente il portafoglio globale presenta però valutazioni con rating uguale o superiore ad A per circa il 90%.
Nell’ambito degli investimenti illiquidi si segnala Arpinge S.p.A. partecipata da Inarcassa, Cassa Geometri (Cipag) e dei Periti Industriali (Eppi). Inarcassa è socio di Arpinge S.p.A. con una partecipazione al capitale sociale di euro 70 milioni (pari al 40,4%). La società opera nel settore delle infrastrutture, con particolare attenzione alla transizione energetica (rinnovabili, efficienza energetica e mobilità/parcheggi). Si tratta di un progetto innovativo che coinvolge risparmio previdenziale in progetti di economia reale ponendo particolare attenzione al tema della sostenibilità, agli impatti di natura ambientale e sociale. L’intero patrimonio di Arpinge è allocato a supporto della transizione energetica, più nello specifico in energia da fonti rinnovabili, mobilità smart ed energy, efficientamento energetico.
Si segnala che a fine anno nel patrimonio illiquido sono inclusi circa 20 fondi per 500 mln di commitment legati a fondi di investimento con specifici obiettivi di decarbonizzazione. Proprio a fine 2021 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l’investimento in Energy Transition Fund, fondo gestito da Copenaghen Infrastructure Partners che, con una dimensione di € 3 miliardi, è il più grande fondo dedicato all’idrogeno green3 a livello globale. Il fondo investe in infrastrutture per le energie rinnovabili di nuova generazione, compresi progetti come il Power-to-X (tecnologia che converte l’elettricità rinnovabile proveniente da impianti fotovoltaici o eolici in altre fonti di energia, ad esempio, per la produzione di idrogeno verde, entrambi utilizzabili come sostituti dei combustibili fossili). Dunque, un progetto che consente la decarbonizzazione di settori come i trasporti e la chimica, dove storicamente non esistono alternative rinnovabili.
3] Idrogeno prodotto mediante elettrolisi, una tecnica che scinde le molecole d'acqua in idrogeno e ossigeno. Sebbene l'elettrolisi utilizzi grandi quantità di elettricità, l'elettricità utilizzata proviene da fonti rinnovabili come il solare e l'eolico, e quindi non rilascia emissioni.
Ulteriori opportunità di investimento in Italia ed all’estero sono rappresentate dai Fondi che investono in infrastrutture sociali e che seguono i principi di sostenibilità energetica e sociale. Afferiscono a questa asset class immobili ad uso: residenziale, sanitario, uffici e di settore. In questa ottica, Inarcassa ha aderito all’iniziativa di Coima Sgr nel Fondo ESG City Impact primo fondo italiano di investimento chiuso con obiettivi misurabili di impatto ESG (Environmental, Social & Governance) che investirà in rigenerazione sostenibile del territorio a livello nazionale. Da ormai qualche anno Inarcassa ha attivato un dialogo costante con il gestore principale della componente immobiliare domestica del patrimonio, Fabrica Sgr, stimolando la sensibilità per le innovazioni e i cambiamenti unita alla sensibilità sociale al fine di incentivare l’integrazione nella cultura aziendale della Sgr e nella Governance societaria del concetto di sostenibilità.
Alla luce delle attività di investimento descritte, si evidenzia un pieno allineamento alla politica di sostenibilità.
VERSO LA SOSTENIBILITÀ FINANZIANDO L’ECONOMIA REALE
Inarcassa, da oltre 15 anni, ha iniziato a ricercare soluzioni di investimento che indirizzino risorse economiche verso l’Economia Reale al fine di supportare lo sviluppo e la crescita di imprese non quotate, italiane ed internazionali. Si tratta dell’universo dei cosiddetti Mercati Privati (Private Markets) ovvero società non quotate sui mercati regolamentati che agli investitori più “pazienti”, con un orizzonte temporale di 7-10 anni, offre l’opportunità di diversificare su posizioni focalizzate in aziende di nicchia, ma con grande potenziale di crescita.
Gli investimenti di Inarcassa in Private Markets ad oggi sono rappresentati da circa 140 Fondi/Veicoli per un capitale investito di oltre € 2,4 miliardi a fronte di impegni effettivi (commitment) per oltre 3 miliardi di euro. Di questi Fondi/Veicoli, oltre 75 si focalizzano sul mercato domestico rappresentando il 54% del capitale impegnato.
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Gli investimenti in Mercati Privati hanno non solo obiettivi di ritorno economico sull’investimento stesso, ma anche impatti positivi sull’economia e sull’occupazione dell’Italia nel suo complesso. Alla base di questi investimenti, infatti, vi è la volontà di attivare un circolo virtuoso, tale per cui gli investimenti destinati alle piccole e medie imprese italiane consentiranno a queste ultime di crescere e divenire più solide, aumentando il numero di lavoratori in esse coinvolti e, di conseguenza, generando nuovi flussi di risorse verso il sistema previdenziale.
Gli investimenti in Mercati Privati sono effettuati da Inarcassa tramite:
- Fondi di Private Equity e Venture Capital: fondi che acquisiscono partecipazioni in società non quotate in borsa per finanziarne la crescita e poi uscire in una fase successiva attraverso la cessione delle quote a nuovi soci industriali, un buyout o un’offerta pubblica di acquisto (IPO);
- Fondi di Private Debt: fondi che finanziano le società non quotate, in alternativa al canale bancario;
- Fondi Infrastrutturali: fondi che acquisiscono partecipazioni (Fondi di Equity Infrastrutturale) o finanziano (Fondi Debito Infrastrutturale) società o progetti nel settore infrastrutturale, tra cui trasporti, energie rinnovabili, utilities, ecc;
- Partecipazioni e Co-Investimenti Diretti: acquisto diretto di partecipazioni in società non quotate, accompagnati anche da partner selezionati (Co-Investimenti).
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Inarcassa è stata tra i primi nel mercato istituzionale italiano ad approcciare investimenti nei Mercati Privati, iniziando nel lontano 2005 con Partecipazioni Dirette e Private Equity. La Grande Crisi del 2008, la successiva contrazione del credito bancario e la necessità di risorse finanziarie, hanno favorito poi lo sviluppo di nuovi prodotti a sostegno dell’Economia Reale, che Inarcassa ha sempre accolto favorevolmente sviluppando il proprio portafoglio nel corso degli anni e seguendo l’evoluzione del mercato, nell’ottica dell’opportuno rischio rendimento.
Per quanto riguarda in particolare il Comparto Investimenti Reali Italia, Inarcassa ha investito nelle diverse Asset Class in concomitanza della loro presenza sul mercato nel corso degli anni, anche approcciando formule per l’epoca innovative nel mercato domestico come Fondi di Private Debt, Venture Capital ed Infrastrutturali. Il contributo di tale comparto è stato sempre crescente negli anni, fungendo insieme ai private markets anche da stabilizzatore del portafoglio sia nel 2020-2021, durante la pandemia, che nel 2022, anno della guerra Russia-Ucraina.
L’ultima tipologia di strategia che ha raccolto un grande interesse da parte della Cassa è quella dei fondi Impact (ex. art. 9 della normativa europea SFDR4 ) caratterizzati da specifici obiettivi di impatto ambientale e/o sociale, a riprova della grande importanza per le tematiche ESG, anche in linea a quanto disposto dalla policy di sostenibilità di Inarcassa.
4] Sustainable Finance Disclosure Regulation, acronimo in inglese del Regolamento relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari che si inserisce nel Piano d'azione UE per la finanza sostenibile
Inarcassa negli ultimi anni ha iniziato a richiedere ai gestori, sia in fase di selezione degli investimenti che di monitoraggio, molteplici informazioni al fine di verificare la conformità degli stessi ai criteri ESG.
In particolare, in sede di analisi e selezione sono raccolte le seguenti informazioni sui gestori e sui fondi:
- Questionario ESG, al fine di raccogliere le principali informazioni in tema di sostenibilità (es. presenza di policy/ procedure ESG, adesione a principi / associazioni in tema ESG, presenza di un referente interno, art. SFDR, etc.);
- Adesione ai principi UNPRI;
- Adesione a ulteriori associazioni/organizzazioni ESG (OECD Guidelines, Global Compact, Sustainable Finance Forum);
- Green Certification, per i fondi immobiliari ed infrastrutturali (es. GRESB, LEED, BREEAM).
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Tali informazioni hanno permesso, grazie alla collaborazione dell’Advisor ESG esterno, l’attribuzione di un Rating ESG dapprima al portafoglio liquido e successivamente a tutto il portafoglio illiquido (Mercati Privati e immobiliare). Con particolare riferimento al Comparto Investimenti Reali Italia, il Rating ESG nel suo complesso è pari ad AA:
Il Comparto Investimenti Reali Italia include una quota sempre crescente di prodotti specificatamente impact (art. 9 SFDR) e che promuovono caratteristiche di sostenibilità ambientale o sociale (art. 8 SFDR).
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