Gennaio 2017
_ _ _ M O N D O
IL 2017 si è aperto con tante incertezze sul futuro politico dell’Europa (elezioni politiche previste nel corso dell’anno in Olanda. Francia, Germania e molto probabilmente in Italia) e dei rapporti tra Stati Uniti e resto del mondo ma con una maggiore confidenza riguardo le prospettive economiche a livello mondiale. Ne è scaturita una sostanziale stabilità delle quotazioni degli assets finanziari rispetto ai livelli di fine anno, il che è già un buon risultato se rapportato a quanto accadde nel Gennaio 2016 allorquando a farla da padrone furono i timori per una implosione dell’economia cinese.
I listini azionari hanno fatto registrare un andamento poco correlato con gli indici americani supportati dalle prospettive di crescita e dai risultati aziendali ancora una volta migliori delle aspettative. I listini asiatici e quelli emergenti hanno beneficiato del miglioramento del clima economico mentre in Europa è proseguita la fase di difficoltà dei titoli bancari che, insieme ad un leggero apprezzamento dell’Euro (penalizzante per la crescita europea) non hanno permesso agli indici di riferimento di replicare le buone performance della fine dello scorso anno.
I titoli obbligazionari hanno proseguito nella loro fase di consolidamento con i rendimenti dei titoli americani a media e lunga scadenza nuovamente in rialzo, in attesa delle prossime mosse della Federal Reserve. In Europa, il rialzo dei rendimenti è stato ancor più; pronunciato alla luce degli ultimi dati sull’inflazione in sensibile rialzo (+1.5% su base annua), come conseguenza del recupero dei prezzi energetici degli ultimi mesi. Nuove tensioni sui bond greci come conseguenza del mancato rispetto dei termini pattuiti con la Troika da parte del governo greco in materia di riduzione del bilancio pubblico.
_ _ _ I T A L I A
Sul versante domestico la pronuncia della Corte Costituzionale ha riacceso le attese per una tornata elettorale anticipata rispetto alla fine naturale della legislatura e a farne le spese, come sempre avviene in questi casi, sono stati gli assets domestici: lo spread sui BTP è tornato ai massimi dal 2015 (in prossimità dei 200 punti base nei confronti dei corrispondenti titoli tedeschi) e il listino azionario è stato penalizzato dai nuovi timori sulle banche: Unicredit ha annunciato una perdita di oltre 11 mld di Euro nel 2016 a fronte della quale lancerà una ricapitalizzazione di circa 13 mld. Effimero si è rivelato il contributo psicologico positivo della potenziale scalata di Banca Intesa ai danni delle Assicurazioni Generali.
_ _ _ I N A R C A S S A
Il patrimonio di Inarcassa a valori correnti di mercato fa registrare a fine mese un valore prossimo ai 9,6 mld di euro con un aumento, rispetto ai valori di fine anno 2016, frutto prevalentemente delle entrate previdenziali registrate a cavallo d’anno; il contributo della gestione finanziaria è stato positivo grazie all’atteggiamento prudente sulle componenti obbligazionarie nonostante qualche penalizzazione sui titoli italiani in portafoglio. L’attività di gestione si è concentrata nell’implementazione della nuova Asset Allocation Strategica approvata dal Comitato Nazionale dei Delegati dello scorso Ottobre le cui novità principali sono la reintroduzione dopo qualche anno delle materie prime (petrolio, metalli, beni agricoli) alla luce delle migliori prospettive di crescita mondiale che dovrebbero sostenere la domanda di tali beni e una sempre maggiore importanza dedicata, nella valutazione dei nuovi investimenti, agli aspetti di sostenibilità e responsabilità (criteri ESG).