ShortLetter - 01/2018
_ _ _ M O N D O
Nel quarto trimestre si è rafforzata la crescita del Pil negli Stati Uniti con un’espansione del +2,5% rispetto al +2,3% del terzo trimestre; il dato giapponese del terzo trimestre è stato pari a +2,1%, in rafforzamento rispetto al +1,7% del precedente trimestre.
Più; differenziata la situazione nei paesi emergenti. L’economia cinese conferma una crescita pari a +6,9% anche nel quarto trimestre 2017. Leggermente meno brillante la crescita indiana, +6,2% annuo nel terzo trimestre, ma in accelerazione di 6 decimi rispetto al secondo trimestre. Si conferma l’espansione del Pil del Brasile nel terzo trimestre . In Russia l’economia è cresciuta nel quarto trimestre 2017 (+1,8% annuo). E’ dunque un quadro congiunturale di generale espansione a livello mondiale.
Per quel che riguarda i prezzi, negli Stati Uniti l’inflazione si è attestata al 2,1% in dicembre. In Cina l’inflazione è cresciuta rispetto al dato di novembre, portandosi all’1,9%. In Giappone il dato di novembre è stato pari allo 0,5%, in crescita di 3 decimi. E’ una situazione ancora di bassa inflazione anche se i prezzi del petrolio in crescita, oltre i 65 $ al barile, potrebbero modificare il trend, in prospettiva.
La commissione Bancaria del Senato americano ha dato il via libera alla nomina di Jerome Powell a governatore della FED. Dal 3 febbraio sarà chiamato a gestire la politica monetaria americana con una serie di ulteriori rialzi (almeno tre) all’orizzonte dopo che l’ultimo rapporto della Banca Centrale mette in evidenza una maggiore pressione sui prezzi rispetto ai periodi precedenti, oltre che un relativo miglioramento dell’occupazione.
L’anno si è aperto con gli indici americani che hanno fatto registrare nuovi massimi storici con una performance mensile che supera il 6 %. Il ritorno per un investitore europeo si riduce però in quanto il dollaro ha continuato la fase di deprezzamento nei confronti della divisa europea, con la divisa americana giunta al livello di 1,24 ovvero ai livelli di metà 2015. Gli indici azionari dei paesi emergenti con particolare riferimento a quelli asiatici registrano di continuo nuovi record a conferma della sostenibilità del ciclo congiunturale a livello mondiale, mentre solo l’indice giapponese ha mostrato rialzi contenuti come conseguenza della forza dello Yen che penalizza i settori dell’export manifatturiero.
Importanti i rialzi dei rendimenti delle obbligazioni in linea con le migliori aspettative di crescita economica. Il 10 anni USA si è riportato su livelli (2,70%) che non si vedevano dalla metà del 2014.
_ _ _ E U R O P A
I dati di dicembre sull’inflazione dell’Eurozona hanno segnato un aumento dell’1,4%, rispetto all’1,5% di Novembre. Tale risultato rimane comunque distante rispetto all’ obiettivo della BCE, la cui politica accomodante comunque subirà un frenata durante il 2018, come auspicato dallo stesso presidente della Bundesbank, Jens Weidmann alla luce anche dell’aumento della crescita europea (+2,8% nel terzo trimestre 2017) e degli indicatori di fiducia delle imprese europee che si posizionano sui valori massimi dal 2014.
Tali previsioni hanno provocato un significativo rialzo dei rendimenti obbligazionari a lungo termine anche in Europa con i rendimenti tedeschi riportatisi allo 0,7% sulla scadenza decennale e con il rendimento sulla scadenza quinquennale ritornato positivo dopo circa 2 anni.
_ _ _ I T A L I A
L’avvio ufficiale della campagna elettorale in vista delle elezioni politiche del prossimo 4 Marzo non ha impedito agli indici azionari italiani di registrare un nuovo marcato recupero nel mese di Gennaio (circa +7%) ed un nuovo importante restringimento del differenziale tra il BTP a 10 anni ed il corrispondente titolo tedesco, ritornato a circa 140 punti base. La buona tenuta dei titoli governativi ha ridato fiato ai titoli azionari del settore bancario ed allo stesso tempo la forza dei prezzi energetici ha sostenuto le quotazioni di ENI ed Enel. Il via libera definitivo delle autorità spagnole all’offerta di Atlantia su Abertis avvia formalmente la contesa con la tedesca Hoctief sulla futura proprietà della società spagnola.
_ _ _ I N A R C A S S A
L’anno si apre con il patrimonio di Inarcassa che a valori correnti di mercato raggiunge i 10,5 mld di euro a fine Gennaio grazie al nuovo impulso fornito dalla gestione finanziaria, con un rendimento lordo a valori di mercato di circa lo 0,5% nelle prime 4 settimane dell’anno. Il contributo positivo è stato fornito quasi esclusivamente dalla componente azionaria con particolare riferimento a quella destinata ai titoli azionari domestici, al netto dell’effetto cambio che ha solo in parte frenato la performance totale grazie al significativo ricorso alle coperture sul rischio cambio soprattutto nei confronti del dollaro americano.