ShortLetter - 03/2019
_ _ _ M O N D O
Il mese appena trascorso ha registrato un andamento positivo dei mercati azionari che hanno chiuso il primo trimestre dell’anno con performance significative: nel caso dell’indice S&P 500, per esempio, si è trattato del miglior trimestre dal 2009, mentre nell’area Euro il recupero ha interessato sia la componente core che quella periferica, con l’indice italiano che ha evidenziato i guadagni più; consistenti a livello continentale. Buona parte del merito è da ascrivere al mutato atteggiamento delle principali Banche Centrali mondiali, con in testa la Federal Reserve, la quale è passata da un atteggiamento restrittivo ad un atteggiamento estremamente accomodante, segnalando una pausa nel ciclo dei rialzi dei tassi fino a fine 2019, oltre allo stop nella restrizione del proprio bilancio a partire da settembre. Anche la BCE è tornata ad essere estremamente accomodante spostando ogni ipotesi di rialzo dei tassi ufficiali almeno fino a fine 2019, annunciando nuovi programmi di sostegno al sistema bancario attraverso nuove operazioni di rifinanziamento a lungo termine (TLTRO). Infine, passando ad oriente, la Banca Popolare cinese è tornata ad essere anch’essa estremamente proattiva nel cercare di contrastare gli effetti di rallentamento sulla seconda economia globale delle guerre tariffarie con gli Stati Uniti ormai in corso da un anno.
Il combinato disposto di questi elementi ha consentito all’Indice MSCI World di ottenere un rialzo del 12,3% nel primo trimestre con gli Stati Uniti in ascesa del +13%, l’Area Euro dell’11,7% ed il nostro mercato che ottiene il miglior risultato dell’Area con il +16,2% dell’Indice FTSE MIB.
L’inversione di rotta nella politica monetaria americana trova giustificazione nella riduzione delle previsioni di crescita per l’economia statunitense nel 2019 da 2,3% a 2,1% e nel 2020 dal 2% all’1,9%.
La stima iniziale del PIL relativo al quarto trimestre per gli Stati Uniti ha riportato una crescita ancora sostenuta, pari al 2,6% su base trimestrale annualizzata, dopo il +3,4% del terzo trimestre.
Sul fronte dei prezzi, i dati di febbraio hanno confermato l’assenza di pressioni inflazionistiche. In particolare, l’indice dei prezzi al consumo ha segnato, in termini tendenziali, una crescita dell’1,5%. L’inflazione core si è attestata al 2,1%.
Relativamente ai mercati obbligazionari, il mese di Marzo si è caratterizzato per un calo abbastanza generalizzato dei tassi che ha interessato maggiormente le parti a lungo delle curve sia delle emissioni core che di quelle periferiche. Le curva dei rendimenti dei titoli governativi americani ha invertito la pendenza, con i rendimenti nel tratto a tre mesi più; alti di quelli dei Treasury decennali, un evento che ha sempre preceduto una recessione anche se spesso con largo anticipo.
Sui mercati valutari, il mese ha visto una generale debolezza dell’Euro nei confronti delle principali valute ad eccezione della Sterlina che ha risentito delle incertezze riguardanti la Brexit. Questa si è accentuata dopo la riunione della BCE ed ha portato il cambio Euro Dollaro a toccare i minimi da venti mesi e ad una chiusura mensile poco sopra il livello di 1,12.
Infine, sulle principali commodity petrolio in forte rialzo, ben sopra i 60 dollari al barile, in conseguenza della forte riduzione delle scorte.
_ _ _ E U R O P A
Le stime di crescita per il 2019 sono state riviste dall’1,7% all’1,1%.
La lettura finale del Pil relativo al quarto trimestre del 2018 ha confermato una crescita del +0,2% in termini trimestrali, mentre in termini annuali la crescita è stata del +1,1%. Il dato definitivo dell’inflazione relativa al mese di febbraio ha evidenziato una crescita dell’1,5% su base tendenziale. L'inflazione core ha registrato una crescita dell’1,0% su base annuale.
Sul fronte della Brexit il Parlamento inglese, pur respingendo nuovamente la bozza di accordo della May che prevedeva maggiori garanzie sul cosiddetto “backstop” (creazione di una dogana fisica tra Irlanda ed Irlanda del Nord), ha votato a favore di un rinvio e contro un’uscita senza accordo in qualsiasi circostanza.
Il Primo Ministro britannico ha infatti ottenuto un rinvio della data di uscita della Gran Bretagna dall’Unione, dal 29 marzo al 22 Maggio se verrà approvato il suo piano per una uscita regolamentata o al 12 Aprile nel caso il Parlamento non riesca ad approvare il piano proposto. La Ue ha condiziona-to un’estensione più; lunga dei termini a un cambiamento di politica in UK, a nuove elezioni o a un nuovo referendum sulla Brexit.
Nell’area Euro il decennale tedesco è sceso sotto il livello dello 0,10% all’interno di uno scenario nel quale gli ultimi dati hanno certificato la recessione tecnica per il paese.
_ _ _ I T A L I A
I messaggi rassicuranti da parte della BCE stanno contribuendo all’andamento costruttivo della Borsa italiana, nonostante il contesto di rallentamento in cui versa l’economia domestica. Le discus-sioni tra gli Stati dell’UE e la Commissione riprenderanno il mese prossimo, secondo il calendario imposto dal semestre europeo. Il caso dell’Italia appare delicato: il governo aveva già dovuto rivede-re la manovra finanziaria in autunno, sotto la pressione della Commissione prima e dei mercati poi. Ora, il sensibile peggioramento delle prospettive economiche, peserà certamente sugli equilibri di bi-lancio e ravviverà le tensioni. Il Governo italiano per il 2019 aveva previsto, a dicembre, un incre-mento del Pil nell’ordine dell’1%, quando la Commissione europea ha rivisto le sue stime nell’ordine soltanto dello 0,2%, il Fondo Monetario Internazionale dello 0,6% e ancora, in base agli ultimi dati dell’Ocse, il Pil domestico dovrebbe essere di segno negativo, a quota -0,2%, per poi risalire a +0,5% nel 2020.
_ _ _ I N A R C A S S A
A fine Marzo il patrimonio di Inarcassa a valori correnti di mercato ha raggiunto i 10,7 mld grazie ai nuovi rialzi delle quotazioni azionarie. Il rendimento gestionale a valori di mercato da inizio anno mostra un risultato positivo prossimo al 4%, compensando di gran lunga il calo registrato lo scorso anno. Il trend positivo degli assets italiani, nonostante la non brillante condizione dell’economia domestica, hanno suggerito qualche presa di profitto sia sul versante azionario che quello obbliga-zionario. Continua l’adeguamento del portafoglio con il sempre maggiore utilizzo di strumenti fi-nanziari che rispettino i principi di investimento responsabile (ESG) adottati da Inarcassa.
Pubblicato: 5 aprile 2019