ShortLetter - 08/2018
_ _ _ M O N D O
L’Amministrazione statunitense e il governo messicano hanno raggiunto un accordo commerciale preliminare per ridefinire il Nafta (l’accordo di libero scambio nordamericano), in attesa di coinvolgere anche il Canada. La trattativa USA Cina potrebbe essere solo agli inizi, visto anche l’incontro realizzato in terra americana ha coinvolto solo le “terze linee”. La Cina come segnale di apertura al dialogo sta facendo apprezzare lo yuan.
Negli Stati Uniti la seconda lettura del PIL relativo al secondo trimestre presenta una crescita annualizzata trimestrale al 4,2%, segnando una revisione al rialzo rispetto alla prima lettura. Nel mese di luglio la spesa dei consumatori è aumentata dello 0,4%, in linea con le attese e con il dato precedente, mentre i redditi personali sono aumentati dello 0,3%, in misura minore rispetto a quanto atteso (+0,4%). I consumi continuano a essere un contributore importante dell’attività economica e stanno influendo anche sulla crescita dei prezzi: l’indice PCE di luglio registra un’accelerazione al 2,3% in termini annuali (dal 2,2% di giugno), valore più; alto dal 2012.
Il Governatore Powell ha ribadito che l’economia procede bene, ivi incluso il terzo trimestre che, stando alle prime stime oscillerebbe intorno al 4%. Di conseguenza, le attese degli operatori hanno nuovamente portato ad ipotizzare il rialzo dei tassi anche nel 2020 oltre a quelli già previsti per il 2019.
Il maggiore ottimismo degli operatori su questi temi, favorito anche dal rafforzamento del quadro macro statunitense, si è rispecchiato nell’andamento dei mercati azionari americani che hanno chiuso il mese toccando nuovi massimi storici trainati ancora una volta dai cosiddetti FANG (Facebook, Amazon, Netflix e Google).
Per quanto riguarda il mercato valutario, l’Euro si è leggermente indebolito nei confronti delle principali valute. Dopo alcune sedute al rialzo, la Sterlina ha nuovamente perso terreno, risentendo molto probabilmente delle incognite del negoziato sulla Brexit che difficilmente sarà chiuso con un’intesa di massima entro la fine di ottobre (limite temporale ritenuto necessario per dare la possibilità a tutti i Parlamenti nazionali di approvarla entro il 29 marzo 2019). Il comparto emergente resta sotto pressione, con Peso argentino e Lira turca ai minimi storici.
Il sell-off sulle attività argentine è stato acuito la scorsa settimana dopo che il presidente Macri ha detto che avrebbe chiesto un esborso anticipato di 15 miliardi di dollari al Fondo monetario internazionale per coprire il fabbisogno finanziario del 2019. Il mercato ha preso questo come un segnale negativo che a sua volta ha provocato un ulteriore indebolimento del peso (ARS) ed un ampliamento degli spread creditizi sul debito estero.
Alla vicenda turca già calda da diverso tempo si è aggiunto l’annuncio delle sanzioni di Trump, per rappresaglia politica, con un inasprimento delle tensioni concluso venerdì scorso con il downgrade dei bond turchi a junk da parte di Moody’s e S&P.
_ _ _ E U R O P A
Il tasso di disoccupazione complessivo si è attestato a luglio all’8,2%, in linea con le attese e col dato precedente. La stima finale della fiducia dei consumatori relativa al mese di agosto conferma il valore precedente, -1,9 punti. La lettura preliminare dell’indice dei prezzi registra una crescita del 2% in termini annuali segnando, così, una decelerazione rispetto al 2,1% del mese di luglio. Il dato è risultato leggermente inferiore rispetto alle attese (+2,1%).
L’andamento dei listini europei, al contrario di quelli USA, è stato negativo ed ha visto una debolezza diffusa su alcuni settori come i bancari e le auto.
Sui mercati obbligazionari, i governativi core si sono mantenuti relativamente stabili, con il decennale tedesco praticamente invariato. Nel comparto dei periferici restano particolarmente evidenti le tensioni sulle emissioni italiane.
_ _ _ I T A L I A
Le scorse settimane hanno registrato un nuovo rialzo dei rendimenti, più; marcato sulla parte a breve della curva, con il titolo a due anni sopra il livello dell’1,45%. Le tensioni si sono riverberate anche in asta, dove il BOT semestrale è stato assegnato ad un tasso dello 0,438% rispetto allo 0,066% di luglio. Il rialzo dei tassi ha riguardato anche le emissioni più; lunghe, con il cinque anni assegnato al 2,44% (massimo dal 2013). All’interno di un quadro molto incerto, si è inserito il giudizio dell’agenzia di rating Fitch che ha deciso di abbassare l’Outlook sul debito italiano da stabile a negativo, nonostante le rassicurazioni del ministro Tria circa la volontà di attuare le riforme compatibilmente con i margini di bilancio.
Uno dei cali più; significativi sui listini azionari europei è stato registrato proprio dal mercato italiano, penalizzato dall’andamento negativo dei bancari e delle utility. Su questo comparto hanno pesato le incertezze legate all’eventualità che il governo possa rivedere tutto il sistema delle concessioni a seguito dei drammatici eventi di Genova.
L’autunno si presenta potenzialmente ricco di diverse insidie per l’andamento dei titoli italiani alla luce dell’iter di approvazione della legge di bilancio.
_ _ _ I N A R C A S S A
A fine agosto il patrimonio di Inarcassa a valori correnti di mercato ritorna su livelli leggermente superiori ai 10,2 mld, penalizzato principalmente dalle discese delle quotazioni dei titoli italiani tra azionario e obbligazionario. Le penalizzazioni dovute alla presenza significativa di assets domestici sono state solo in parte assorbite dalla presenze di attività denominate in dollari e dalla componente legata al prezzo del petrolio che ha beneficiato dell’incertezza riguardante al nuovo embargo americano sull’Iran. Rimane positiva la componente dedicata agli investimenti nell’economia reale (private equity, private debt, infrastrutture, immobiliare) a conferma del suo effetto stabilizzante sul rischio del portafoglio.