ShortLetter - 10/2017
_ _ _ M O N D O
Negli Stati Uniti è stata pubblicata la prima stima del Pil del terzo trimestre. Il dato si è rivelato robusto e significativamente sopra consenso (+3% annualizzato vs attese del +2.4%). La tornata dei risultati aziendali del terzo trimestre ha ancora una volta fornito un quadro di salute delle imprese americane ed in particolare le trimestrali di Amazon, Microsoft e Google sono risultate particolarmente brillanti, il che ha sicuramente dato uno stimolo importante al comparto tecnologico, sostenuto anche dai confortanti dati relativi ai pre-ordini su Iphone X.
E’ oramai opinione generalizzata che Trump sarebbe propenso a nominare Powell quale nuovo Presidente della FED a partire dal prossimo febbraio. La potenziale incoronazione è vista di buon grado dagli operatori finanziari.
Grazie a tutti questi elementi di supporto al sentimento di mercato si è chiuso il mese di ottobre rivelatosi particolarmente positivo per gli indici azionari. Dei 40 indici internazionali oltre 25 sono saliti più; del 2%. Tokyo continua a macinare record sull’onda dell’esito delle recenti elezioni favorevoli alla compagine governativa del primo ministro Abe. Tra le evidenze dell’euforia presente sui mercati, il +16% messo a segno dall’indice azionario giapponese in meno di 2 mesi è una delle più; eclatanti.
Il Dollaro, dopo una prima parte del 2017 in sofferenza, ha recuperato oltre il 2%, e tra le materie prime va segnalato che il Petrolio ha guadagnato quasi il 5%, sulla scia delle conferme di un prolungamento dei tagli alla produzione da parte dei paesi Opec.
Il rendimento delle obbligazioni a 10 anni US è salito nel mese di appena una manciata di bp (dal 2.33% al 2.37% attuale).
La matrice di tutti questi movimenti resta più; che mai quella che ha caratterizzato questo 2017:
• Crescita robusta in tutti i blocchi geografici (ora anche gli USA, che nella prima metà del 2017 arran-cavano, hanno accelerato);
• Assenza di pressioni inflattive;
• Liquidità oceanica che cerca freneticamente un’allocazione.
_ _ _ E U R O P A
Sul fronte europeo vi era grande attesa per la riunione del Consiglio direttivo della BCE del 26 ottobre anche se il Governatore Draghi aveva diligentemente indirizzato, nel corso delle ultime settimane, le comunicazioni su quanto poi effettivamente annunciato: a far data da gennaio prossimo e per almeno i successivi nove mesi, il Quantitative Easing dell’Eurozona scenderà a 30 mld al mese (dagli attuali 60 mld) e l’azione di espansione monetaria potrebbe proseguire anche oltre qualora fosse necessaria per sostenere ulteriormente un’economia europea che, salvo la Gran Bretagna alle prese con la difficile gestione della Brexit, mostra anch’essa una dinamica migliore delle attese.
Sulla scia di tali dichiarazioni i listini del vecchio continente hanno fatto registrare guadagni importanti (mediamente il 4% sul mese), superando i massimi della scorsa primavera, ed i rendimenti obbligazionari hanno reagito mostrando un significativo calo soprattutto nei Paesi periferici su cui presumibilmente si concentreranno i nuovi acquisti della Banca Centrale: per il BTP il calo è addirittura di 30 bps, per i Bonos spagnoli di 15bp. Questo anche grazie anche al progressivo scemare delle tensioni in Catalogna, con l’attivazione dell’art.155 (che sancisce la sospensione dell’autonomia locale) da parte del Parlamento spagnolo avvenuta al momento senza conseguenze violente e con l’indizione di nuove elezioni regionali per il prossimo 21 dicembre.
_ _ _ I T A L I A
Come già segnalato i titoli di Stato italiani hanno fortemente beneficiato degli annunci della BCE, con una performance brillante sostenuta anche dal recente miglioramento da parte dell’agenzia Standard & Poor’s del merito di credito sovranazionale (da BBB- a BBB) a fronte di una ripresa economica più; dinamica e ad un sistema bancario più; solido. A tal proposito va segnalato il ritorno alla quotazione sul listino domestico del titolo Monte Paschi dopo circa 10 mesi di sospensione durante i quali l’Istituto ha ricevuto una rilevante iniezione di risorse pubbliche ed ha portato a termine una rilevante operazione di cessione di crediti in sofferenza. Le incertezze riguardanti i contenuti della nuova Legge di Bilancio non sembrano preoccupare gli analisti mentre l’esito delle elezioni regionali in Sicilia potrà fornire un quadro più; chiaro sul panorama delle alleanze in vista delle prossime elezioni politiche anche alla luce della nuova legge elettorale recentemente approvata dal Parlamento.
_ _ _ I N A R C A S S A
Il patrimonio di Inarcassa a valori correnti di mercato a fine mese, ha oramai superato la fatidica cifra dei 10 mld di euro grazie sia all’ulteriore impulso fornito dalla gestione finanziaria (con un rendimento lordo a va-lori di mercato che ha superato il 4%) che ai nuovi apporti contributivi di fine Settembre. Il contributo posi-tivo principale rimane quello della componente destinata ai titoli azionari domestici, a cui fa seguito anche quello della componente relativa ai titoli dei Paesi Emergenti e agli strumenti destinati all’economia reale (private equity e private debt). Anche il recente aumento dell’esposizione al dollaro, realizzato tramite una riduzione temporanea delle operazioni di copertura presenti fin dall’inizio dell’anno, sta offrendo il suo contributo alla luce del recente recupero della divisa americana.