ShortLetter - 11/2022
_ _ _ M O N D O
Nel corso del mese di novembre utili societari migliori delle attese nel settore finanziario e della distribuzione, e soprattutto evidenti segnali di rallentamento del ritmo di crescita dell’inflazione che potrebbero far presagire un allentamento delle politiche monetarie restrittive delle banche centrali hanno sostenuto i mercati finanziari. Gli investitori, infatti, hanno accolto con favore le dichiarazioni di alcuni membri della Federal Reserve americana che confermano che nonostante sia chiaramente emersa la determinazione nel continuare la politica monetaria restrittiva la banca centrale americana potrebbe ridurre il ritmo dei rialzi ufficiali. Emerge dalle dichiarazioni, inoltre, una percezione dei rischi che vanno in due direzioni: oltre ai rischi derivanti dall’inflazione, si registra una preoccupazione maggiore per gli effetti della restrizione monetaria già attuata. Questo leggero cambio nella narrativa, assieme ai dati che hanno fornito segnali coerenti con una crescita economica in rallentamento, hanno permesso ai mercati azionari di mantenere una tendenza positiva ed ai tassi di interesse a lungo termine di scendere ulteriormente.
In Europa, al contrario, i verbali della Banca Centrale Europea hanno messo in evidenza un atteggiamento più rigoroso con l’intenzione di continuare la politica monetaria restrittiva, per combattere l’inflazione non ancora sotto controllo. Gli investitori non hanno però reagito in modo negativo a questi commenti nella speranza, o forse nell’illusione, che i chiari segnali di una contrazione emersi dai recenti indicatori economici convinceranno anche la BCE a rallentare l’entità dei rialzi dei tassi di interesse. L'attività economica nell'Eurozona si è infatti ridotta a novembre per il quinto mese consecutivo, mentre l’indice dei responsabili degli acquisti (PMI), che misura l'attività del settore privato, lascia intravedere uno scenario recessivo.
In Cina, le preoccupazioni per le nuove restrizioni sul coronavirus, causa l’incremento dei casi, con nuovi lockdown avevano destato non pochi allarmi sui mercati finanziari, ma sono state controbilanciate sia dall’intervento della banca centrale cinese, con l’introduzione di misure a sostegno dell'economia (riduzione del tasso di riserva obbligatorio) che dalle notizie di nuovi finanziamenti disponibili per il settore immobiliare, garantendo stabilità sui mercati finanziari locali.
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Rincuorati da queste notizie, gli investitori hanno osservato, senza scomporsi, la tempesta che si è scatenata nel mondo delle criptovalute. La piattaforma di negoziazione di valute digitali FTX è insolvente e ciò ha determinato un calo settimanale del 20% del prezzo dei Bitcoin. Nel frattempo, si sono svolte negli Stati Uniti le elezioni di metà mandato del rinnovo di tutta la Camera e un terzo del Senato. Il Partito Repubblicano ha ottenuto il controllo della Camera, anche se in termini meno evidenti rispetto a quanto atteso. La maggioranza al Senato, invece, è rimasta al Partito Democratico
L’indice azionario mondiale (in valuta locale) ha guadagnato il 5.50% portandosi a -12.89% da inizio anno; l’indice USA ha guadagnato +5.23% (–15.68% da inizio anno), l’Europa +6.82% (-8.38% da inizio anno), il Giappone +2.93% (solo -1.38% da inizio anno). Mese positivo anche per i mercati obbligazionari che in novembre hanno beneficiato di rendimenti in decisa discesa: il Treasury decennale è passato dal 4.05% al 3.60%, mentre il tasso a due anni rimane sostanzialmente stabile sul livello di 4,55%. Il movimento accentua ulteriormente l’inclinazione già fortemente negativa della curva USA, che sconta i timori circa la tenuta ciclica. Il Bund tedesco decennale è passato dal 2.14% all’1.93%. Stabile lo spread Btp-Bund in area 175 punti base.
In calo di circa il 10% il petrolio al contrario dell’oro che nel mese segna invece un rialzo del 10%. Le attese per una politica monetari meno aggressiva da parte della FED hanno penalizzato la divisa americana con il cambio Euro/ dollaro che ha recuperato quota 1.03 (circa +5.5% rispetto ai minimi del mese precedente).
Negli Stati Uniti l’indice dei prezzi al consumo di ottobre (grafico in basso) è cresciuto dello 0,4% mese su mese, meno di quanto previsto. La variazione anno su anno è stata del 7,7%, in calo rispetto all’8,2% di settembre. Anche il dato di inflazione “core” - che esclude dal computo i prezzi molto volatili dei beni alimentari e dell’energia - è risultato migliore delle attese e inferiore rispetto al mese precedente. Ciò è estremamente importante perché è proprio la componente “core” dell’inflazione quella che finora non aveva dato segnali convincenti di miglioramento. Non ancora presente l’inversione di tendenza dell’inflazione in Europa (grafico in basso) anche se il ritmo di crescita della componente “Core” ovvero quella non influenzata dai prezzi dell‘energia è in evidente rallentamento.
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Primi segnali di indebolimento giungono negli USA anche dal mercato del lavoro, con i sussidi alla disoccupazione in aumento oltre le attese (sebbene ancora su livelli storicamente molto bassi), sulla scia del recente aumento dei licenziamenti (soprattutto delle società del settore tecnologico).
_ _ _ I N A R C A S S A
A fine novembre 2022 il patrimonio di Inarcassa a valori correnti di mercato è ritornato ben sopra i 12,5 mld di Euro in virtù del recupero degli assets finanziari a cui si sono aggiunte le nuove entrate previdenziali. Il risultato negativo registrato dall’inizio dell’anno si riduce al di sotto del -6% lordo a valori di mercato (mentre il risultato negativo a livello contabile si mantiene su livelli decisamente più contenuti). L’ultimo cda alla luce del progressivo rialzo dei tassi sui mercati monetari come conse-guenza dell’azione restrittiva da parte delle Banche Centrali, ha perseguito l’ottimizzazione della re-munerazione delle giacenze di liquidità. Si conferma inoltre il peso sempre più rilevante e diversifi-cato destinato agli strumenti illiquidi sulla scia delle buone performances registrate anche in un anno difficile come quello in corso, con nuovi affidamenti a gestori specializzati nell’erogazione di prestiti destinati alle piccole e medie imprese italiane.
Pubblicato: 19 dicembre 2022