ShortLetter - 11/2025
NOVEMBRE IN TRE BULLET
- Europa tra rischio e vulnerabilità, debito elevato, crescita debole e instabilità politica aumentano la pressione sui mercati, la Francia resta sotto osservazione con possibili impatti su spread e bilancio.
- Settore tech sotto la lente, nonostante il rimbalzo persistono timori di sopravvalutazione nell’IA, gli investitori restano cauti sui tassi USA e sul rischio di una possibile “bolla” tecnologica legata a valutazioni elevate e margini incerti.
- Wall Street in ripresa grazie a Nvidia, i conti trimestrali della società hanno superato le attese con ricavi di circa 57 miliardi di dollari e guidance ottimistiche, spingendo S&P 500, Dow Jones e Nasdaq 100 a rimbalzare dopo un mese volatile.
CASE STUDY DEL MESE
Negli ultimi mesi la Francia ha attraversato una fase di profonda instabilità politica, caratterizzata da frequenti cambi di governo e da una marcata frammentazione parlamentare, che ha ostacolato l’attuazione di riforme strutturali e di una strategia credibile di consolidamento fiscale. Questa situazione ha alimentato tensioni sui conti pubblici e ridotto la fiducia degli investitori, come evidenziato dall’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato e dall’ampliamento degli spread rispetto ai principali benchmark europei.
Dal punto di vista strutturale, il debito pubblico rimane tra i più elevati d’Europa, il deficit continua a essere significativo e la capacità dello Stato di finanziare spesa pubblica e investimenti è fortemente compressa.
L’instabilità politica e la sfiducia dei mercati si alimentano reciprocamente, generando una spirale negativa che limita lo spazio di manovra per qualsiasi governo futuro.
Alla fine del terzo trimestre del 2025, le principali agenzie di rating hanno rivisto al ribasso la valutazione sovrana della Francia. Fitch Ratings, a settembre, ha declassato il Paese da “AA‑” a “A+”, seguita poco dopo da S&P Global Ratings, ponendo fine al tradizionale “doppio A” che il Paese manteneva da tempo. Il downgrade ha segnalato una maggiore vulnerabilità della solidità finanziaria nazionale, pur conservando lo status di investimento sicuro (investment‑grade), a causa dell’elevato e crescente debito pubblico, della persistente instabilità politica che complicava l’approvazione di bilanci credibili e riforme fiscali efficaci, e del rischio che il deficit non rientrasse a livelli sostenibili nel medio termine.
Con questa revisione al ribasso, il margine di sicurezza percepito dai mercati si è ridotto, i costi di finanziamento sono aumentati e il debito sovrano è diventato più sensibile a shock economici, pressioni fiscali o turbolenze politiche. Pur rimanendo un credito considerato solido, il downgrade ha sottolineato, dunque, la necessità di prudenza e di una gestione attenta delle finanze pubbliche per preservare stabilità economica e fiducia degli investitori.
OPERATIVITÀ INARCASSA
A fine novembre 2025, il patrimonio di Inarcassa si è attestato a 17,2 miliardi di euro, con un risultato gestionale lordo dei primi undici mesi dell’anno decisamente positivo pari al 6,9% nettamente sopra il target di rendimento atteso per l’intero anno (+6,1%).
Nel Consiglio di Amministrazione di novembre, Inarcassa ha avviato un’operazione di riallineamento del portafoglio con una serie di interventi mirati. In primo luogo, è stata dismessa una tranche da 200 milioni di euro nell’asset class Azionario Globale. Contestualmente, sono stati deliberati nuovi investimenti per oltre 600 milioni di euro nel comparto obbligazionario Investment Grade sia Globale che Euro a seguito di una revisione strategica del portafoglio.
Sul fronte degli investimenti illiquidi, il CdA ha deliberato nuovi investimenti in Venture Capital Italia per oltre 30 milioni, alla luce del mutato quadro normativo sui benefici previdenziali per gli enti di categoria e della volontà della Cassa di sostenere l’ecosistema domestico dell’innovazione. Tale impegno si inserisce nel perimetro delineato dall’art. 33 della Legge n. 193/2024 (Legge Concorrenza 2023), come modificato dal D.L. n. 95/2025 (“DL Economia”), convertito con modificazioni dalla Legge n. 218/2025.
Pubblicato: 12 dicembre 2025
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