Shortletter - 1/2025
_ _ _ M O N D O
Il primo mese del 2025 ha offerto uno scenario di mercato caratterizzato da forti oscillazioni, con una combinazione di fattori macroeconomici, geopolitici e monetari che hanno inciso sull’andamento degli asset finanziari globali.
L’insediamento del presidente Trump ha introdotto da un lato aspettative e dall’altro grandi riflessioni a livello globale. I driver di tale condizione sono principalmente: rilancio di driver economici “assopiti”, la lotta all’immigrazione (che creerebbe pressioni sul mercato del lavoro) e l’introduzione di dazi. Questi ultimi fattori sono temuti come generatori di inflazione, l’inflazione a sua volta, avrebbe delle conseguenze sulla politica monetaria. In quest’ottica c’è quindi attesa di una divergenza tra USA e Europa.
L’inizio d’anno ha visto un ritorno della volatilità sugli indici azionari, riflettendo le incertezze legate alle politiche delle principali banche centrali e alle prospettive di crescita economica in un contesto di inflazione ancora non del tutto sotto controllo.
I mercati azionari hanno registrato movimenti contrastanti, con fasi di rialzo alternate a prese di profitto da parte degli investitori. Negli Stati Uniti, l’S&P 500 ha inizialmente beneficiato di un miglioramento delle aspettative sugli utili societari, con i titoli tecnologici e del settore healthcare che hanno trainato i guadagni. Tuttavia, la persistente incertezza sulla traiettoria della politica monetaria della Federal Reserve ha pesato sul sentiment di mercato, determinando un aumento della volatilità. In Europa, l’Euro Stoxx 50 ha mostrato una certa resilienza, sostenuto da dati macroeconomici che indicano una moderata ripresa della domanda interna e una relativa stabilizzazione dell’inflazione. Tuttavia, il contesto di tassi di interesse ancora elevati ha limitato l’appetito per il rischio, con settori più sensibili al costo del capitale, come quello immobiliare e industriale, che hanno subito pressioni. Nei mercati emergenti, l’andamento è stato eterogeneo: mentre alcune economie asiatiche, come l’India e l’Indonesia, hanno continuato a beneficiare di una crescita robusta e di flussi di capitale positivi, la Cina ha registrato un sentiment più debole, con i mercati azionari penalizzati da dati macroeconomici contrastanti e dalle incertezze legate ai dazi americani e alle politiche di sostegno all’economia.
Argomento ricorrente nelle recenti considerazioni sugli utili aziendali è stato il caso DeepSeek AI, startup cinese specializzata in intelligenza artificiale, nota per lo sviluppo di modelli linguistici avanzati che competono con le principali piattaforme globali. A fine gennaio l’azienda DeepSeek ha presentato un nuovo modello AI avanzato, mettendo in discussione il dominio delle aziende statunitensi nel settore. Nvidia, leader nel mercato dei chip per l’intelligenza artificiale, ha perso il 17% in un solo giorno, cosi come Arm e Broadcom.
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Fonte: Morningstar Direct. Dati a fine gennaio 2025
Nel comparto obbligazionario, i rendimenti dei titoli di Stato hanno mostrato movimenti divergenti. Negli Stati Uniti, i Treasury a 10 anni hanno inizialmente registrato un calo dei rendimenti, con gli investitori che hanno scommesso su un possibile rallentamento del ciclo di rialzo dei tassi da parte della Fed. Tuttavia, dichiarazioni più restrittive da parte dei funzionari della banca centrale hanno successivamente invertito questa tendenza, portando a un aumento dei rendimenti nella seconda metà del mese. In Europa, i rendimenti dei Bund tedeschi sono rimasti relativamente stabili, con gli investitori in attesa di segnali più chiari dalla BCE sulle tempistiche di eventuali tagli ai tassi. Incertezza endemica da parte dell’Istituto europeo.
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Fonte: Elaborazioni su dati LSEG Datastream, gennaio 2025
Anche le valute sono influenzate dalle dinamiche divergenti di inflazione e politica monetaria: il dollaro statunitense ha mantenuto una posizione solida nei confronti dell’euro e delle principali valute emergenti, sostenuto dalle aspettative di una politica monetaria ancora restrittiva. L’euro, invece, ha mostrato una leggera debolezza, condizionato da dati economici misti e dalle incertezze sulle prospettive di crescita dell’Eurozona.
L’attenzione degli investitori rimane focalizzata su diversi fattori chiave che potrebbero influenzare l’andamento dei mercati nei prossimi mesi. Tra questi, le decisioni delle banche centrali, l’evoluzione dell’inflazione e il rischio di rallentamento della crescita globale saranno determinanti nel modellare il sentiment degli operatori di mercato. Nel complesso, il 2025 si apre con un contesto di mercato complesso, in cui la capacità di interpretare le dinamiche macroeconomiche e geopolitiche sarà fondamentale per orientare le scelte di investimento.
_ _ _ I N A R C A S S A
Nel primo mese del 2025 il patrimonio di Inarcassa ha superato la soglia dei 16 miliardi di euro. Il risultato gestionale lordo delle prime settimane dell’anno è positivo oltre lo 0,9% (il target di rendimento atteso per l’intero anno è del 6,1%). Nel Consiglio di Amministrazione di gennaio è proseguito il riallineamento alla strategia di Asset Allocation 2025 (AAS), che prevede una riduzione dell’esposizione ai titoli Corporate Investment Grade a favore di un incremento nella componente High Yield. In conformità con le linee guida stabilite, si è dunque deliberata la progressiva dismissione della componente Investment Grade investita in fondi corporate euro sostenibili ed il reinvestimento in fondi High Yield con caratteristiche di sostenibilità, seguendo l’allocazione strategica definita. Tale adeguamento risponde alla necessità di allineare il portafoglio alla nuova ripartizione degli asset, mantenendo un approccio attivo nella selezione degli investimenti.
Pubblicato: 10 febbraio 2025
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