ShortLetter - 6/2024
_ _ _ M O N D O
I mercati azionari hanno concluso positivamente il primo semestre, con rialzi a doppia cifra grazie anche ai robusti profitti delle società e all'entusiasmo per l'intelligenza artificiale. Il mese di giugno ha contribuito positivamente a questo risultato in tutte le aree geografiche ad eccezione dell’Europa dove le incertezze politiche hanno pesato sul mese. I rischi percepiti sui mercati sono arrivati da fattori esogeni, soprattutto di natura politica e geopolitica. A meno di un mese dalle elezioni europee, i mercati finanziari europei si sono ritrovati ad affrontare una nuova prova di stabilità: le elezioni anticipate in Francia. Il Presidente Macron, a seguito dell'esito delle elezioni europee, ha sciolto il Parlamento e convocato elezioni anticipate. Il secondo turno delle elezioni francesi ha ribaltato il risultato del primo: in testa la sinistra di Jean-Luc Mélenchon con il Nuovo Fronte Popolare, seconda la coalizione Ensemble di Macron, terzo il Rassemblement National di Le Pen e Bardella. L’alleanza di sinistra che ha vinto le elezioni legislative, pur senza maggioranza assoluta, si propone di presentare entro la settimana una candidatura alla carica di primo ministro. Le elezioni, come è noto, influenzano sempre i mercati. Il grafico mostra, infatti, come lo spread della Francia è salito intorno ai livelli del 2017, ma senza particolari ricadute eccessive su Italia e Spagna. Di fronte alla crescente incertezza politica, appare giustificato un premio al rischio più elevato.
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Anche per gli Stati Uniti si sta avvicinando il periodo di elezioni con i primi confronti elettorali. Il voto americano di novembre è sempre visto con particolare attenzione dall’economia mondiale e dai mercati azionari. Molti analisti geopolitici ritengono che la contrapposizione tra Biden e Trump potrebbe continuare anche a valle all’esito delle urne, con il mancato riconoscimento del verdetto popolare, come accaduto nelle scorse presidenziali. In seguito, l'attenzione si sposterà sui programmi di politica fiscale e sulle politiche commerciali. Anche in questo caso, è improbabile una vittoria piena che includa la Casa Bianca e i due rami del Congresso, e anche in caso di vittoria piena è verosimile un mantenimento degli attuali elevati livelli di disavanzo, piuttosto che un loro ulteriore ampliamento. Emblematico il sentiment dell’elettorato circa il risultato del primo dibattito televisivo tra i due candidati e le tematiche di maggior interesse sui cui si giocherà la sfida.
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Nel corso dell’ultimo mese i mercati obbligazionari hanno registrato performance più modeste a causa della sorprendente forza dell'economia americana e di alcuni dati sull'inflazione più elevati del previsto, che hanno ridimensionato le aspettative di tagli rapidi e significativi dei tassi. Il primo semestre appena concluso ha infatti riservato più di una sorpresa rispetto alle previsioni iniziali dell'anno, in particolare il rendimento del decennale americano, che aveva chiuso il 2023 al 3,88%, è poi risalito oltre il 4% grazie alle scelte di politica monetaria. Nel comparto obbligazionario le asset class Corporate High Yield e Governativo Mercati Emergenti sono quelle che hanno contribuito maggiormente alla performance beneficiando del restringimento degli spread e di una maggior decorrelazione dal mercato.
L’andamento dei tassi governativi decennali nominali evidenzia la differenza tra Usa e Germania ed i relativi Breakeven.
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La crescita economica, la resilienza dell’economia americana e la discesa dell’inflazione in Europa e nel mondo sembrerebbe indicare una discesa dei tassi di interesse ma tutte le banche centrali appaiono prudenti. La Bank of England, ad esempio, non ha ridotto il costo del denaro nel corso delle scorse settimane nonostante il Regno Unito sia la prima grande economia sviluppata ad aver raggiunto il target del 2%.
In Europa è iniziato un cambio di passo in occasione del primo meeting di giugno della BCE, riunione in cui per la prima volta dopo nove rialzi consecutivi, la BCE ha ridotto i tassi di interesse di riferimento di 25 punti base, il primo taglio dei tassi da marzo 2016. Decisione presa sulla base di una valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria. Il tasso di rifinanziamento principale è sceso dunque al 4,25 indicando una riduzione della restrittività della politica monetaria. Contestualmente, la BCE ha anche rivisto al rialzo le stime sull'inflazione nell'area euro per il 2024 al 2,5% e per il 2025 al 2,2%, mentre la previsione per il 2026 rimane all'1,9%, come le previsioni di crescita economica per l'eurozona.
Negli Stati Uniti è probabile che i funzionari della Federal Reserve necessitino di ulteriori conferme prima di essere in grado di tagliare i tassi di interesse lasciati a giugno al 5,25-5,5% ai massimi da oltre vent’anni. Gli ultimi dati segnalano un rallentamento nell’occupazione e nella crescita ed a sorpresa l’aumento del tasso di disoccupazione oltre ad un raffreddamento nella crescita salariale. In tale contesto, ipotizzando che nel rapporto sull’occupazione di luglio-agosto dovesse continuare a crescere il tasso di disoccupazione, non è escluso che la FED inizi a tagliare i tassi nella riunione del 17-18 settembre.
In Italia, nello scorso mese stando alle stime pubblicate dall’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,1 su base mensile e dello 0,8% su base annua, come nel mese precedente. Resta stabile al +1,8% l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi.
Un elemento di attenzione nell’attuale contesto macroeconomico è relativo all’indebitamento delle principali economie mondiali. Il disavanzo pubblico americano quest'anno dovrebbe risultare leggermente inferiore a quello del 2023, tale risultato implicherà che meno denaro verrà trasferito al settore privato, con un lieve raffreddamento dei consumi e conseguentemente un PIL un po' meno brillante. Anche in Europa si riinizia a discutere di deficit e debito pubblico dopo gli ingenti sforzi effettuati per limitare gli effetti della pandemia, infatti la Commissione europea ha aperto la procedura d’infrazione per deficit eccessivo verso sette paesi, tra i quali Italia e Francia. Significativo l’andamento dell’indebitamento delle aree geografiche prese in esame in rapporto al loro PIL nominale.
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_ _ _ I N A R C A S S A
A fine giugno 2024 il patrimonio di Inarcassa a valori correnti si attesta a circa 14,5 mld di euro come conseguenza di mercati finanziari piuttosto tonici rispetto alla chiusura del 2023 che hanno determinato un contributo finanziario pari a circa 400 mln. Il risultato gestionale lordo da inizio anno risulta essere positivo e pari al 2,8% in costante crescita.
Durante l’ultimo CdA l'attenzione è stata rivolta ai portafogli dedicati agli investimenti obbligazionari con focus nelle strategie governative e nell’azionario globale con focus tecnologico. Un primo intervento è stato effettuato nel portafoglio governativo Italia attraverso l’investimento in una nuova emissione green del Tesoro italiano, ed una review del portafoglio governativo globale diminuendo il peso di strumenti legati all’inflazione a favore di quelli nominali in ottica di riallineamento al peso neutrale dell’Asset Allocation Strategica. Sull’asset class azionaria sono stati deliberati due increase sulle strategie azionario globale con focus tecnologico.
Pubblicato: 9 luglio 2024
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